Il commissario Ue favorevole a un fondo che salvi le economie malate di coronavirus
“Dobbiamo proteggere le nostre imprese dai predatori. Non è escluso che vedremo aziende con lo Stato nel loro capitale”. È l’opinione del commissario Ue per il Mercato interno – Industria, Digitale, Difesa e spazio – il francese Thierry Breton, espressa in un’intervista al Corriere della Sera nella quale spiega che è necessaria un’azione rapida per salvare il tessuto industriale europeo, ma sarà al tempo stesso anche un “acceleratore” della transizione digitale e verde.
Quindi quel che serve è “un piano a livello europeo” all’interno del quale “i singoli Stati membri devono capire quali necessità hanno” e che “il finanziamento potrà essere attraverso nuovo debito dove c’è la capacità fiscale o attraverso altri strumenti”. Secondo il commissario Ue “ci sono già in campo la Bce e la Bei” e “si dovranno trovare strumenti non convenzionali” mentre “il Consiglio Ue ha dato due settimane all’Eurogruppo per tornare con una soluzione”.
A tale proposito e nella direzione di tutela delle imprese, secondo Breton “la Commissione è intervenuta velocemente, Vestager ha semplificato gli aiuti di Stato, Gentiloni e Dombrovskis hanno sospeso il patto di Stabilità, prima volta nella storia”, la stessa Bce “ha agito molto velocemente”, ma avverte il Commissario di origine francese, “nelle prossime due settimane servono tutti i piani per proteggere l’ecosistema europeo”. Quindi si tratta di “calibrare quello di cui abbiamo bisogno ma anche aggiungere il necessario per portare avanti la transizione digitale e verde”. E per evitare “l’azzardo morale”, come lo chiama Breton, i singoli Stati membri “dovranno ideare delle governance adatte” nell’ambito di una soluzione comune. “Tutti i Paesi avranno bisogno di risorse aggiuntive. In Europa si accetta di cambiare quando ci sono le crisi e questo è il caso”.
Perciò, secondo Breton, è importante avere “una visone globale di ciò che si deve finanziare” per salvare e trasformare l’industria europea. E la solidarietà, in questo casso, “è fare in modo che possa essere finanziato”. Poi aggiunge: “Può avvenire attraverso nuovo debito sperando che gli spread si mantengano bassi. Ma si potrebbe immaginare in più un altro strumento, per esempio un fondo europeo dedicato che potrebbe emettere obbligazioni a molto lungo termine (20-30 anni)” anche se “bisognerebbe assegnargli delle risorse” specifiche.