Un plauso alla Bce per aver riarmato il 'bazooka', ma anche la proposta di attivare le risorse dell'Esm, il meccanismo europeo di stabilità. È il pensiero di Clemens Fuest, presidente dell’autorevole istituto Ifo di Monaco di Baviera, il maggiore centro di ricerca economica della Germania. “Io penso - ha spiegato in un'intervista all'AGI - che le misure decise dalla Bce siano giuste. Questa crisi rappresenta per l’Europa l’ora della solidarietà”.
Sullo sfondo, le contrapposizioni sia all’interno della Commissione Ue che nel board della Banca centrale europea sul piano varato da Christine Lagarde di un ‘bazooka’ di 750 miliardi di euro, con francesi, italiani e spagnoli da una parte, e tedeschi e olandesi dall’altra.
Professor Fuest, lei aveva già detto che il piano di misure presentato dai ministri tedeschi Scholz e Altmaier per ridurre l’impatto della crisi del coronavirus sull’economia della Germania andava nella direzione giusta. E del nuovo ‘bazooka’ della Bce cosa pensa?
“Io penso che il pacchetto della Banca centrale europea sia giusto. Questa crisi rappresenta per l’Europa l’ora della solidarietà.
Le misure decise dalla Bce puntano soprattutto a scongiurare che torni la crisi dell’indebitamento pubblico faccia ritorno nell’eurozona. Il che, nell’attuale situazione già di per sé estremamente critica, sarebbe un grosso problema”. E qual è, secondo lei, l’opinione dei tedeschi e soprattutto dei politici tedeschi al riguardo del ‘whatever it takes’ di Christine Lagarde?
“Io sono convinto che la maggioranza dei politici tedeschi condivida la mia opinione”.
Ma in effetti quanto è grande il rischio di una nuova crisi del debito in Europa, secondo lei?
“Senza la disponibilità dell’Esm (il meccanismo europeo di stabilità, ndr) e le misure decise adesso dalla Bce, sarebbe stata più o meno certa la deflagrazione di una nuova crisi in questo senso. Negli ultimi giorni abbiamo visto che lo spread è cresciuto con forza soprattutto nei confronti dei titoli di Stato italiani. Sarebbe stato praticamente impossibile bloccare questo processo senza gli interventi decisi adesso”.
Ma c’è chi si chiede se il pacchetto di acquisti di titoli di Stato per 750 miliardi di euro in effetti possa bastare. Secondo lei, potranno essere necessarie risposte ancora più forti da parte dell’Europa? Oppure ci sono altre misure, che sarebbero state più adatte?
“Penso che potrebbe rivelarsi necessario anche attivare l’Esm. Perché in questo modo la Banca centrale europea potrebbe ricorrere al programma Omt (Outright monetary transitions, ndr), ossia potrebbe acquisire in maniera illimitata titoli di Stato di singoli Paesi membri dell’Unione europea, ovviamente nella misura in cui questi si attengono alle condizioni di questo programma. Certo, bisognerebbe poi confrontarsi sui contenuti di queste condizioni”.