Dopo il giovedì nero dei mercati, sono corse al riparo la Consob italiana assieme a quella spagnola (Comision Nacional del Mercado de Valores) che hanno così aiutato il rimbalzo delle Borse europee. Le autorità di regolamentazione dei titoli italiani e spagnoli hanno messo infatti in atto un divieto di vendita allo scoperto di un certo numero di azioni a seguito delle perdite record di ieri.
Di conseguenza, anche l'Autorità inglese ha emesso temporaneamente un divieto di vendita allo scoperto di queste azioni sul FTSE 100. In Spagna, il divieto riguarda 69 titoli, in Italia invece 85. In base alla normativa europea, la FCA ossia l'autorità inglese ha dovuto impedire agli investitori di scommettere sul continuo calo dei titoli italiani e spagnoli.
Secondo quanto apprende l'AGI da fonti qualificate, la Francia non si sarebbe invece ancora espressa mentre la Germania avrebbe mostrato resistenza. L'autorità tedesca ha però poi ammesso che è tuttora in corso di valutazione un analogo intervento dopo il crollo del 12 per cento dell'indice di riferimento di ieri.
La vendita allo scoperto (o short selling) è un'operazione finanziaria che consiste nella vendita di strumenti finanziari non posseduti con successivo riacquisto. Questa operazione si effettua se si ritiene che il prezzo al quale gli strumenti finanziari si riacquisteranno sarà inferiore al prezzo inizialmente incassato attraverso la vendita. Nel caso in cui si verificasse, il rendimento complessivo dell'operazione sarà positivo; al contrario risulterà negativo se il prezzo dello strumento è aumentato.
La decisione presa in modo congiunto dalla Consob italiana e spagnola ha interessato 69 titoli spagnoli e 85 italiani: la loro vendita allo scoperto sarà inoltre vietata in tutte le sedi di negoziazione del Regno Unito per la giornata. Un portavoce della FCA si è rifiutato di commentare a Bloomberg se l'autorità di regolamentazione prenderà in considerazione un divieto di vendita allo scoperto di titoli britannici. Ciò detto, sicuramente ci starà pensando, anche per riportare un po' di calma sull'indice Ftse 100.
Tra i titoli italiani, di cui la Fca ha vietato la vendita allo scoperto, ci sono la Lazio, Poste Italiane, Campari, Fiat Chrsyler, Banca generali, Mediobanca, Generali, Pirelli, Unicredit, Ferrari, Telecom Italia, Banca Monte dei Paschi di Siena e Piaggio.
Sul tavolo dei vertici della FCA, secondo quanto poi rivelato da Ft, anche la richiesta ai gestori patrimoniali di garantire un chiaro avvertimento se un fondo d'investimento incontrasse difficoltà nel tentativo di rafforzare gli standard di protezione degli investitori. Questo monitoraggio più severo interessa depositari, come Northern Trust, State Street e BNY Mellon, che appunto dovranno emettere un avviso se un fondo sta per sospendere le negoziazioni.
All'Fca dovrà inoltre essere fornita una notifica di qualsiasi fondo che si trovi in difficoltà a causa di richieste di margini o di livelli anomali di operazioni fallite. L'Autorita' vuole insomma evitare, ricorda il Ft, il ripetersi di casi come quello del fondo di investimento di Neil Woodford e della sospensione dei fondi immobiliari britannici a seguito del referendum di Brexit nel 2016, che ha lasciato gli investitori intrappolati nell'impossibilita' di accedere al loro denaro per mesi.