Il brusco calo dei prezzi del petrolio e il diffondersi del coronavirus hanno 'risvegliato' l'indice Vix, quello che in un solo numero raccoglie lo stato di nervosismo e volatilità dei mercati, e che oggi viaggia sopra quota 53 punti.
Una sorta di 'termometro', spia delle sofferenze dei listini e del pessimismo degli investitori, che era rimasto 'sotto controllo' dal 2008, anno del crack della Lehman Brothers quando sfondò quota 60 punti. Il Chicago Board Options Exchange Volatility Index, per rivelare le dinamiche che si stanno muovendo sui mercati, si basa sull’andamento delle opzioni sull'indice S&P 500 quotate alla piazza di Chicago (Cboe) ma è tenuto d'occhio dai trader di tutto il mondo. In tempi 'normali' il Vix viaggia sotto i 20 punti.
Ad avvio settimana "l'indice della paura" è invece aumentato del 23% per chiudere con un'impennata a 54,46 (dopo aver toccato quota 62 intraday), nel giorno in cui Wall Street ha sospeso le contrattazioni per 15 minuti con il calo dello S&P 500 si quasi l'8% e i massicci afflussi ai titoli del Tesoro Usa che hanno spinto per la prima volta l'intera curva dei rendimenti al di sotto dell'1%. E con l'oro, bene rifugio per eccellenza, che ha toccato i massimi da sette anni. L'affondo ha contagiato anche le Borse europee e quelle asiatiche, non risparmiando neppure le piazze delle criptovalute.
Adesso i mercati si aspettano un ulteriore allentamento monetario per sostenere l'economia e che la Federal Reserve tagli i tassi di interesse per la seconda volta questo mese, mentre i governi si apprestano a varare pacchetti di aiuti e sostegno all'economia, dagli Stati Uniti al Giappone passando per l''Italia e l'Europa. "Gli investitori stanno cercando segnali che ci sia la luce alla fine del tunnel", ha osservato Adam Sarhan, amministratore delegato di 50 Park Investments, a New York. Ma non è l'ottimismo che sembra prevalere.
Wall Street ieri ha tentato e ha messo a segno il rimbalzo, con il Dow Jones che ha guadagnato il 4,9%, lo S&P 500 il 4,94% e il Nasdaq il 4,95%. Ma la volatilità è dietro l'angolo e le notizie che arrivano sul fronte sanitario, con oltre 118.000 casi e almeno 4.290 morti, non fanno bene sperare.