Altra giornata da dimenticare per le Borse europee che, dopo una partenza fortemente positiva, hanno progressivamente perso terreno per chiudere di nuovo in rosso. A Milano la maglia nera, con il Ftse Mib che sprofonda addirittura del 3,28%. Ribassi piu' contenuti registrano invece Francoforte, che cede l'1,41%, e Parigi, che segna un calo dell'1,51%. Lima soltanto lo 0,09% Londra.
A Piazza affari il Ftse Mib nel finale si e' assestato a quota 17.870 punti (-3,28%). Male tutto il listino principale, con una raffica di sospensioni nel finale di sessione. Particolarmente bersagliati dalle vendite i titoli Atlantia, Enel e Telecom Italia.
Le piazze europee hanno risentito dell'andamento di Wall Street, partita bene, ma in ripiegamento a metà seduta per poi rimbalzare nella seconda parte dlela sessione. Ora il Dow Jones guadagna il 2,92% mentre il Nasdaq sale del 2,98%.
Chiusura in deciso calo per lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi. Il differenziale ha terminato la giornata a 208 punti, contro i 227 della chiusura di ieri. Il rendimento dei titoli italiani si attesta al'1,2886%. Debole invece l'euro in zona 1,1340 dollari, dopo che ieri era arrivato a sfiorare quota 1,15, sui massimi da gennaio 2019. Il biglietto verde guadagna terreno anche contro lo yen a 103,75. A 117,80 il cross tra la divisa unica europea e quella nipponica.
Rimbalza il petrolio con il Wti in rialzo del 10,70% a 34,46 dollari al barile e il Brent in risalita dell'8,56% a 37,30 dollari al barile. Dopo il lunedi' nero, le quotazioni del greggio sono spinte dai segnali distensivi della Russia. Il ministro dell'Energia Alexander Novak ha dichiarato che la Russia "non chiude le porte" a un'alleanza con l'Opec per stabilizzare il mercato del petrolio e prendere misure congiunte.