Il coronavirus spingerà l'Italia in recessione. È il parere dell'agenzia di rating Moody's, che ha tagliato di un punto percentuale pieno le stime sul Pil per il 2020 portandole a -0,5% dal +0,5% ipotizzato in precedenza.
Moody's ha rivisto le previsioni di crescita di base per le economie del G20 al 2,1%, 0,3 punti percentuali in meno rispetto alla linea di base precedente. E, alla luce dell'epidemia di coronavirus, avverte: "L'incertezza rimane insolitamente elevata". In questa situazione, gli economisti dell'agenzia di rating si aspettano che "le banche centrali adottino una posizione più semplice, rafforzando le misure fiscali".
La previsione di crescita della Cina per il 2020 è stata ridotta al 4,8% rispetto alla precedente stima del 5,2%. Per gli Stati Uniti è ora prevista una crescita dell'1,5%, in calo rispetto alla precedente stima dell'1,7%. Inoltre, la debolezza della domanda si tradurrà in prezzi delle materie prime generalmente contenuti e i prezzi del petrolio rimarranno volatili.
"Diversi sviluppi plausibili potrebbero portare ad uno scenario molto più negativo rispetto alle nostre previsioni di base", ha dichiarato il Vice Presidente di Moody's Madhavi Bokil. "Un ritiro prolungato dei consumi, unito a chiusure prolungate delle aziende, danneggerebbe i guadagni, spingerebbe i licenziamenti e peserebbe sul sentiment generale". Tali condizioni potrebbero in ultima analisi alimentare dinamiche recessive "autosostenibili". Inoltre, ne deriverebbe anche una maggiore volatilità dei prezzi delle attività, che servirebbe ad amplificare e trasmettere lo shock oltre confine, anche ai paesi dei mercati emergenti.