L'impatto del coronavirus per le compagnie aree potrà arrivare fino a 113 miliardi di dollari di minori entrate nel 2020. Lo stima la Iata, l'associazione internazionale delle linee di volo. "La svolta degli eventi a seguito di Covid-19 è quasi senza precedenti", ha dichiarato Alexandre de Juniac, capo della Iata, durante un incontro a Singapore. "In poco più di due mesi, le prospettive del settore in gran parte del mondo hanno subito una svolta drammatica in peggio".
La Iata ha stimato la perdita di ricavi delle compagnie aeree per il trasporto dei passeggeri tra i 63 miliardi di dollari - se la diffusione del virus sarà contenuta - e i 113 miliardi di dollari se il coronavirus continuerà a diffondersi. Questa stima non tiene conto delle perdite nel trasporto merci. Lo scenario più critico rappresenta un calo del 19% dei ricavi globali del trasporto aereo passeggeri. Da un punto di vista finanziario, questo sarebbe "equivalente" a ciò che il settore ha sofferto durante l'ultima crisi finanziaria globale, osserva l'organizzazione. Il 20 febbraio, Iata aveva pubblicato una prima stima di 29,3 miliardi di dollari di ricavi persi in uno scenario in cui l'impatto dell'epidemia era stato limitato ai soli mercati associati alla Cina. Ma da allora il virus ha raggiunto più di 80 Paesi.
L'epidemia ha inferto un colpo fatale alla compagnia aerea britannica Flybe, che recentemente era riuscita a sfuggire più volte al fallimento: oggi ha annunciato la cessazione delle attività. "Tutti gli aerei sono a terra e le operazioni nel Regno Unito sono cessate con effetto immediato", ha detto Flybe, invitando i suoi clienti a non andare all'aeroporto perché non è riuscita a trovare voli alternativi.
La compagnia aerea low-cost norvegese Norwegian Air Shuttle ha ritirato le sue previsioni per l'anno in corso a causa dell'impatto dell'epidemia: dopo tre anni di perdite aveva affermato che sperava di tornare in utile nel 2020.
Ieri la compagnia aerea tedesca Lufthansa ha annunciato la messa a terra di 150 dei suoi aerei a causa del calo del traffico aereo generato dallo scoppio del nuovo coronavirus, mentre la British Virgin Atlantic ha annunciato nuovi rinvii di volo tra le altre misure per superare la crisi.
Secondo uno studio della società specializzata Forwardkeys.Le prenotazioni aeree in Europa dai continenti americano, asiatico e africano sono crollate del 79% nell'ultima settimana di febbraio a causa dell'epidemia di coronavirus. E nello stesso periodo in Italia il numero di cancellazioni ha addirittura superato quello delle nuove prenotazioni.
L'"accelerazione" della diffusione "di Covid-19 in Italia nell'ultima settimana di febbraio ha scatenato un'ondata di cancellazioni per l'Italia e un crollo delle nuove prenotazioni per l'Europa dalle Americhe, dall'Asia Pacifico e dalla zona Africa/Medio Oriente, secondo quanto riferisce la società che analizza ogni giorno più di 17 milioni di prenotazioni in tutto il mondo, oltre a 7 milioni di ricerche di voli. "Il calo delle prenotazioni per l'Italia è ancora peggiore di quello che abbiamo visto in passato con eventi destabilizzanti come gli attentati terroristici", commenta Olivier Ponti, vicepresidente di Forwardkeys. Per lui, "il comportamento di prenotazione sembra sproporzionato, con i Paesi europei diversi dall'Italia colpiti da sostanziali diminuzioni" nei piani di viaggio.
Tra il 25 gennaio - data in cui la Cina ha sospeso gli accordi per i viaggi all'estero - e il 22 febbraio, le prenotazioni aeree verso l'Europa da altri continenti sono inizialmente diminuite del 23,7%. Ma nell'ultima settimana di febbraio "la situazione è peggiorata notevolmente" e l'impatto sui viaggi "non si è limitato all'Italia: il totale delle nuove prenotazioni di voli per l'Europa è diminuito del 79%".