La Federal Reserve ha deciso di tagliare di mezzo punto percentuale i tassi di interesse di riferimento e i mercati non appaiono convinti. Wall Street va in altalena e vira in negativo dopo l'intervento del presidente Jerome Powell. Anche le Borse europee, pur chiudendo in territorio positivo, si mangiano nel finale gran parte dei loro guadagni e terminano con un rialzo nettamente al di sotto dell'1%, con Milano a +0,43%. I tassi Usa ora oscillano tra l'1% e l'1,25%.
La decisione, presa all'unanimità, del comitato di politica monetaria della Fed di ridurre i tassi al di fuori del consueto programma di incontri è la prima dalla crisi finanziaria del 2008. Per la banca centrale statunitense, "il coronavirus pone dei rischi" all'"attività economica". La Fed ha anche detto che "monitorerà da vicino" l'impatto dell'epidemia, ma ha sottolineato che "i fondamentali dell'economia statunitense rimangono forti", in linea con la dichiarazione fatta questa settimana dal banchiere centrale Powell.
"L'entità e la persistenza dell'effetto complessivo sull'economia degli Stati Uniti rimangono altamente incerte e la situazione rimane fluida", ha detto Powell, "in questo contesto, il comitato ha ritenuto che i rischi per le prospettive statunitensi siano cambiati materialmente. In risposta, abbiamo reso più accomodante la nostra politica monetaria per fornire un ulteriore sostegno all'economia".
"Non pensiamo di avere una risposta a tutte le domande. Ma pensiamo che la nostra azione fornirà una spinta significativa all'economia", ha aggiunto Powell, sostenendo l'opportunità di un "coordinamento più formale" tra i paesi del G7 e affermando di non ritenere che "nessuno sappia quanto a lungo" gli effetti dell'epidemia si faranno sentire sull'economia.
La mossa dell'istituto guidato da Powell non era forse attesa così presto ma segue un'apertura abbastanza esplicita del solitamente abbottonato presidente della Fed, che pochi giorni fa si era detto pronto ad agire "in modo adeguato" per far fronte all'impatto economico dell'epidemia di coronavirus.
Solo poche ore prima il presidente americano Donald Trump aveva sollecitato nuovamente la banca centrale americana a ridurre il costo del denaro. "La nostra Federal Reserve ci obbliga a pagare tassi più elevati rispetto a molti altri, quando dovremmo pagare di meno. Questo è duro per i nostri esportatori e mette gli Stati Uniti in una posizione di svantaggio competitivo. Dovrebbe accadere il contrario. Dovrebbe essere più accomodante e fare un grande taglio dei tassi", aveva twittato Trump. Il capo della Casa Bianca in passato ha ripetutamente criticato Powell per aver mantenuto i tassi di interesse troppo alti.