Effetti collaterali del coronavirus: si sta più tempo appiccicati allo smartphone. La quarantena o gli inviti a rimanere in casa avrebbero provocato un'impennata dei download di app. Videogiochi, soprattutto. Ma non solo: in queste settimane si sta tenendo un gigantesco test di tele-lavoro e tele-istruzione. Risultato: nella classifica delle app più scaricate, hanno scalato posizioni quelle dedicate a conferenze e lezioni online, spingendo i titoli di chi le sviluppa.
Gli effetti della quarantena
I numeri complessivi arrivano da un'indagine di App Annie riportata dal Financial Times. Nella settimana seguita al 2 febbraio, in Cina sono stati effettuati 222 milioni di download per i soli dispositivi Apple (quindi escludendo gli altri sistemi operativi). Nelle prime due settimane di febbraio, il ritmo con cui gli utenti cinesi hanno scaricato app è stato il 40% oltre la media del 2019. Gli analisti di App Annie hanno sottolineato che un'impennata dei download è consueta attorno al capodanno cinese (che quest'anno è stato il 25 gennaio). Il periodo successivo, però, registra di solito un calo. Questa volta non è andata così. Anzi. Come si dice: la correlazione non è la spiegazione. Ma ci sono altri indizi che suggeriscono come la quarantena stia avendo un peso. Ad esempio, non si è osservato lo stesso picco negli altri grandi Paesi asiatici, come Giappone e Corea del Sud.
Cosa c'entra il virus con i videogiochi
Le statistiche si concentrato su Apple perché i dati di iOS sono più rappresentativi. I blocchi imposti a Google condizionano il mercato di Android. Non a caso, cinque della applicazioni più scaricate da Google Play sono Vpn, cioè strumenti per rendere le comunicazioni private. Osservando i dispositivi della Mela si può invece avere un quadro più attendibile. Il grosso dei download (circa un terzo) riguarda le app di videogiochi, che così riempiono le casse e sostengono le azioni dei grandi sviluppatori. Al momento, due titoli di Tencent hanno conquistato la vetta tra le app con il maggiore incasso lordo. Da inizio anno, le azioni del gruppo si sono apprezzate quasi del 5 per cento e superato i 400 dollari di Hong Kong. Un livello che non vedevano da giungo 2018.
I timori di Nintendo e Sony
La spinta riguarda però solo i videogiochi per smartphone. Chi punta sugli hardware, come Sony e Nintendo, teme un rallentamento della produzione nelle fabbriche cinesi. Il marchio produttore della Switch ha perso l'8,5% rispetto ai massimi di quest'anno, toccati il 24 gennaio. Per ora, tutto sommato, le conseguenze sono contenute perché febbraio e marzo sono un periodo debole per il mercato delle console. Ma se l'epidemia dovessero bloccare la produzione in mesi più floridi (cioè in vista del prossimo autunno), il coronavirus potrebbe farsi sentire sulle casse delle compagnie. Fino a condizionare il lancio della PlayStation 5, che potrebbe esordire il prossimo novembre.
Lavorare e studiare a distanza
Non si vive di soli videogiochi. Con la quarantena, milioni di persone hanno dovuto attrezzarsi per studiare e lavorare a distanza. Secondo i dati di App Annie, le app del settore “educazione” (con poco meno di 20 milioni di download nella settimana presa in esame) hanno superato quelle di intrattenimento. Anche qui: la correlazione forse non è l'unica spiegazione, ma intanto ha già degli effetti finanziari concreti. Le azioni della New Oriental Education, una società che offre servizi educativi, hanno guadagnato l'8% da inizio anno e sono al loro massimo storico.
Da Tencent al "boicottaggio" di Alibaba
Guardando alla classifica delle applicazioni gratuite più scaricate, aggiornata al 20 febbraio, quattro delle prime dieci sono legate alle aree business o istruzione. Al primo posto c'è DingTalk. L'app di Alibaba offre una piattaforma di comunicazione per le aziende, ma in questi giorni viene utilizzata soprattutto dagli studenti per seguire lezioni a distanza. I download si sono moltiplicati, con un piccolo inconveniente.
Come riporta Nikkei Asian Review, gli studenti, seccati dall'obbligo di seguire le lezioni nonostante le scuole siano chiuse, hanno tempestato l'app di valutazioni negative. Una “contestazione” che punterebbe ad abbassare il rating a tal punto da invitare Apple a bloccare DingTalk. Prospettiva poco realistica, anche se la valutazione, in questo momento, è piuttosto bassa.
Al secondo posto tra le app più scaricate c'è Tencent Meeting, un servizio di videoconferenze. Un altro strumento per le comunicazioni aziendali, WeChat Work, è quarta. Ottava è Tencent Course, applicazione che permette di seguire corsi e lezioni in diretta streaming. E così la top ten cinese offre un tono completamente diverso rispetto a quello degli altri Paesi, dove rompicapo e social continuano a dominare.