Piazza Affari benedice l'operazione. Ubi +23,55% e Intesa +2,36%
Piazza Affari fa festa e brinda all'offerta pubblica di scambio (Ops) promossa da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca: le azioni della Ca' de Sass hanno segnato un progresso del 2,36% e hanno chiuso a quota 2,60 euro, mentre il titolo della banca guidata da Victor Massiah ha piazzato un balzo del 23,55% a quota 4,3130 euro, allineandosi ai valori dell'offerta lanciata da Intesa.
Infatti, lo schema previsto dai vertici di Intesa Sanpaolo punta a uno scambio di 17 azioni della Ca' de Sass per ogni 10 di Ubi portate in adesione all'offerta. Ebbene, il controvalore delle 17 azioni di Intesa Sanpaolo è pari alla chiusura odierna a 44,2 euro, contro i 43,13 euro delle 10 azioni di Ubi.
Dalla Bce valutazione positiva dell'operazione
Sull'offerta di Intesa Sanpaolo per Ubi è emersa una valutazione iniziale positiva da parte della Bce. Lo riferiscono fonti vicine al dossier, spiegando che, pur non trattandosi di un parere ufficiale, l'offerta è vista positivamente rispetto alla necessità di consolidamento del settore bancario italiano. Una portavoce Bce ha commentato che "siamo pronti a valutare e ad accompagnare progetti di consolidamento che siano solidi".
Messina: marchio Ubi non ci sarà, importante chiudere a fine luglio
"Il loro marchio non ci sarà". A dirlo l'ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, parlando del futuro del brand Ubi Banca se l'offerta d'acquisto lanciata nella notte di ieri andrà in porto. "Abbiamo indicato un chiaro time-table per le diverse fasi", ma "per noi è importante fine luglio, se ci daranno le azioni", prosegue.
"Poi - ha aggiunto - se a fine luglio ci avranno consegnato azioni al 100% saremo contentissimi, se sarà al 90% saremo contenti, con il 67% saremmo comunque sopra gli obiettivi, se invece ce ne daranno di meno, faremo le nostre valutazioni", ha aggiunto Messina.
Messina: ho parlato con Gualtieri e Massiah, niente contatti con i soci di Ubi
Nell'ambito dell'offerta promossa da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca "non ho chiamato Palazzo Chigi; ho chiamato Gualtieri (Roberto, ministro dell'Economia, ndr.) a mezzanotte, questo è il mio rapporto governativo".
Lo ha detto l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, durante una conferenza stampa convocata per spiegare l'offerta lanciata su Ubi Banca.
"Ho parlato con Victor Massiah ieri sera, subito dopo il cda. Mi ha detto che avrebbe analizzato il piano e ci saremmo risentiti, prosegue Messina raccontando i 'retroscena' dell'offerta lanciata su Ubi Banca e sui suoi contatti con l'amministratore delegato del gruppo, "io sono assolutamente nella piena volontà che Massiah possa assumere un ruolo nella prima linea di management di Intesa Sanpaolo ma vedremo gli sviluppi futuri".
"No e non ce ne saranno", ha invece detto Messina parlando di contatti con gli azionisti di Ubi.
Ubi Banca convoca il cda
Il consiglio di amministrazione di Ubi Banca è stato convocato per domani per esaminare l'offerta pubblica di scambio promossa da Intesa Sanpaolo. È quanto si apprende da fonti finanziarie.
Massima attenzione dei sindacati sui riflessi per i lavoratori
"L'offerta di Intesa Sanpaolo su Ubi ci ha colto di sorpresa, anche perché segue la presentazione del nuovo piano industriale del gruppo Ubi che andava nella direzione di una crescita stand alone della banca. Probabilmente, le dichiarazioni del presidente della Commissione di vigilanza della Bce, Andrea Enria, rafforzate recentemente al Forex dal governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, rappresentavano qualcosa di più di una semplice analisi del settore. La fusione crea valore per gli azionisti? Probabilmente sì. Crea valore per il Paese? Probabilmente sì, considerato che nascerebbe un gruppo italiano di dimensioni europee. Quello che ci preme di più però sono i riflessi che l'operazione potrebbe avere sui 110.000 lavoratori interessati". Lo dichiarano i segretari generali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin in una nota congiunta.
"La nostra attenzione su questo argomento", prosegue il comunicato, "e' massima, anche se le prime dichiarazioni del gruppo Intesa sono volte a rasserenare il clima e la storia del gruppo Ubi è stata sempre improntata alla massima attenzione per il personale. Le nostre organizzazioni sindacali vigileranno attentamente su tutte le dinamiche occupazionali, organizzative e gestionali che riguarderanno le lavoratrici e i lavoratori. Valuteremo esclusivamente i fatti".
Messina: non alzeremo il prezzo, spero l'offerta sia considerata amichevole
Intesa Sanpaolo non ha "nessuna intenzione di alzare il prezzo e di cambiare le condizioni" dell'offerta di scambio lanciata su Ubi Banca. A dirlo, in una conferenza telefonica con gli analisti, l'amministratore delegato dell'istituto, Carlo Messina, secondo cui quello presentato dalla banca "è un progetto per creare un campione, per creare valore in Italia, per il nostro Paese, per farlo essere leader".
"Se vogliono farlo con noi a queste condizioni siamo felici, sennò rimarremo felici nel portare a termine il nostro piano", ha aggiunto. - L'Ops lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca "non e' amichevole in senso stretto" ma la speranza dell'amministratore delegato della Ca' de Sass è che il management "possa considerare amichevole questa operazione".
Messina: "Sono positivo. Aspettiamo la risposta di Ubi"
L'ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, è "positivo" sull'offerta pubblica di acquisto lanciata su Ubi Banca nella notte. "Aspettiamo la loro risposta", ha detto agli analisti in una conference call per presentare l'operazione. Durante la conferenza telefonica, Messina ha ripetutamente lodato sia il management che la cultura aziendale di Ubi, e ha ribadito come le due banche "insieme siano più forti". Con l'operazione, ha aggiunto, "andrà a rafforzare la posizione dell'Italia in Europa andando a creare un leader nel settore bancario".
"Mi aspetto che quando l'operazione sarà realizzata il management di Ubi sarà parte della nostra famiglia senza alcuna distinzione", ha continuato Messina, che ha sottolineato anche come Intesa Sanpaolo sia stata la prima a muoversi in Europa.
Durante la conferenza telefonica, Messina ha ripetutamente lodato sia il management che la cultura aziendale di Ubi, e ha ribadito come le due banche "insieme siano più forti". L'operazione, ha aggiunto, "andrà a rafforzare la posizione dell'Italia in Europa andando a creare un leader nel settore bancario".
"Mi aspetto che quando l'operazione sarà realizzata il management di Ubi sarà parte della nostra famiglia senza alcuna distinzione", ha continuato Messina, che ha sottolineato anche come Intesa Sanpaolo sia stata la prima a muoversi in Europa.
Boccia: positivo quando nascono giganti italiani
"Quando nascono giganti specialmente con la bandiera italiana è un elemento sicuramente positivo. Noi non entriamo nel merito delle strategie delle singole imprese però sono sicuramente segnali di vitalitò del sistema finanziario italiano". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, parlando dell'Ops lanciata da Intesa San Paolo su Ubi. A margine di un evento a Milano, Boccia ha aggiunto: "L'importante è che le banche siano vicine alle imprese e all'economia reale al di là della dimensione bancaria".
No comment di Bazoli: "Non coinvolto nell'operazione"
Nessun commento dell'ex presidente di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, sull'Ops lanciata dalla banca su Ubi, a cui è storicamente legato. "Non intendo, almeno per il momento, dare alcun commento, se non per precisare che io ho conosciuto la decisione di Intesa Sanpaolo ieri sera, al momento della comunicazione ai mercati, perché i responsabili della banca hanno ritenuto - credo correttamente, data la mia posizione e la mia storia - di non coinvolgermi in alcun modo nella decisione", ha detto Bazoli.
Intesa sale in Borsa di oltre 1%; schizza Ubi su Ops
Rialzi in apertura di Borsa per i titoli coinvolti nell'operazione bancaria annunciata la notte scorsa: Intesa Sanpaolo, dopo aver lanciato un'ops su Ubi Banca, sale di oltre l'1% dopo avere aperto in leggero rialzo a Piazza Affari a +0,39% a fronte di un mercato negativo. Al tempo stesso il gruppo guidato da Victor Massiah si allinea invece ai prezzi dell'operazione, con un rialzo teorico di oltre il 23% senza riuscire a fare prezzo.
Messina, con Ubi dividendi elevati e 2500 assunzioni
"L'operazione che annunciamo apre un nuovo capitolo della storia di questo Gruppo: vogliamo unire due eccellenze del nostro sistema bancario - Intesa Sanpaolo e UBI Banca - per dare vita a una nuova realtà leader nella crescita sostenibile e inclusiva". Così l'ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha commentato l'offerta di scambio lanciata su Ubi, che "segna una innovazione rilevante nella nostra strategia degli ultimi anni".
Una volta uniti i due istituti, si creerebbe una banca in grado di raggiungere un utile netto di oltre 6 miliardi di euro nel 2022, distribuire ai propri azionisti dividendi elevati e sostenibili con la previsione di un dividendo per azione pari a 0,2 euro a valere sul 2020 e superiore a 0,2 euro a valere sul 2021, di accelerare la riduzione dei crediti deteriorati senza costi per gli azionisti e di confermare una elevata solidità patrimoniale, con un common equity ratio previsto a un livello superiore al 13%.
"Siamo convinti che nel nuovo scenario del sistema bancario europeo degli anni '20 sia necessario guardare avanti e porsi nuovi obiettivi", ha aggiunto Messina, secondo cui "la nostra Banca si è sempre distinta per lungimiranza". Grazie alla capacità reddituale e alla solidità patrimoniale la banca che nascerà dall'aggregazione potrà garantire "30 miliardi di euro di credito aggiuntivo nei prossimi 3 anni a sostegno dell'economia italiana", "aumentare da 50 a 60 miliardi le nuove erogazioni a favore della Green Economy e incrementare da 5 a 6 miliardi il plafond destinato a investimenti nella circular economy", "puntare sull'ingresso di giovani nel nuovo Gruppo grazie a un programma di 2.500 assunzioni, per promuovere il cambio generazionale e sostenere l'occupazione".
Analisti, le azioni delle fondazioni saranno poco diluite
Se l'operazione con Ubi Banca andasse in porto, la diluizione delle quote detenute dalle fondazioni azioniste di Intesa Sanpaolo, che è assistita da Mediobanca, sarebbe "molto limitata", dal 14,8 al 13,1%.
Ad evidenziarlo sono gli analisti di Equita, secondo cui, invece, quelli che ad oggi sono i principali soci di Ubi Banca, con un insieme di fondazioni e imprenditori, "scenderebbero al 2%". L'offerta pubblica di scambio "comporta un impiego di capitale di circa 4 miliardi per Intesa Sanpaolo, pari al 10% circa della capitalizzazione di mercato" e, secondo Equita, "il razionale strategico del deal risiede nel consolidamento del mercato domestico - in cui Intesa Sanpaolo dovrebbe aumentare la quota di mercato al 20%".