Nel 2018 su un totale di 22.785.711 prestazioni previdenziali erogate, circa 14,9 milioni, pari al 65,4%, sono sotto i mille euro, ma i pensionati che le ricevono sono circa 6,4 milioni, ossia il 40% del totale. Questo perché in media ogni pensionato percepisce 1,424 pensioni, quasi una pensione e mezza per ciascun pensionato.
È quanto emerge dal settimo Rapporto sul Bilancio del sistema previdenziale italiano curato dal centro studi e ricerche Itinerari previdenziali, secondo cui il 67,2% dei pensionati percepisce una prestazione, il 24,8% dei pensionati percepisce 2 prestazioni, il 6,7% 3 prestazioni e l’1,3% 4 o più prestazioni.
"È certamente vero che le singole prestazioni sotto i mille euro sono circa 14,9 milioni, pari al 65,4% delle pensioni in pagamento, ma i pensionati che le ricevono – ha spiegato Alberto Brambilla, presidente del centro studi e ricerche Itinerari previdenziali, alla presentazione dell'indagine - sono circa 6,4 milioni, ovvero il 40,8% del totale pensionati, peraltro quasi tutti con pensioni in tutto o in parte assistenziali, ossia senza contribuzione o integrate al minimo. Si tratta quindi di soggetti che nella loro vita attiva hanno versato pochi o zero contributi (e parallelamente poche o nessuna imposta) e che sono a carico della collettività".
Per Brambilla sostenere che oltre la metà delle pensioni è inferiore a 1.000 euro al mese non è dunque corretto né dal punto di vista tecnico né sotto il profilo comunicativo. "Se si calcola l’importo medio della pensione sul numero totale delle prestazioni - ha fatto notare Brambilla - si ottengono 12.874 euro annui lordi (990 euro lordi al mese in 13 mensilità), ma facendo riferimento al totale dei pensionati, il reddito pensionistico medio pro-capite risulta pari a 18.328 euro annui lordi (15.109 euro annui netti), quindi 1.409 euro lordi mensili (1.162 euro mensili netti). Eppure, il dato più diffuso è proprio il primo, che divide impropriamente il monte pensioni (293,334 miliardi di euro) per il numero delle prestazioni, e non per il numero dei pensionati".
Provando a escludere le prime due classi di reddito pensionistico (fino a due volte il minimo, 1.014,84 euro mensili lordi), che sono principalmente assistenziali per un totale di 6,4 milioni di pensionati, il reddito previdenziale medio (supportato da contributi) dei restanti 9,6 pensionati - sottolinea il Rapporto - ammonterebbe a 25.590,43 euro annui lordi (contro gli ufficiali 18.329 euro lordi) pari a circa 20.373 euro annui netti.
"È sempre vero che il 40% dei pensionati ha redditi pensionistici inferiori a 1.014,84 euro lordi al mese, ma non sono strettamente pensioni, quanto piuttosto prevalentemente prestazioni assistenziali", precisa Brambilla. Inoltre, come rilevato nel Rapporto, in questa riclassificazione del reddito pensionistico medio occorrerebbe poi tener conto dell’età anagrafica del beneficiario, così da escludere circa 643 mila pensionati con meno di 39 anni (orfani minori, invalidi o superstiti), che percepiscono oltre 968 mila trattamenti, in media 1,5 trattamenti pro-capite.