Un regalo per Natale? Innanzitutto scegliere l’involucro adatto per confezionarlo. Cioè ecologico, sostenibile, biodegradabile, riciclabile. È la prima regola e il primo obiettivo da porsi. Perché è prima di tutto un regalo che facciamo a noi stessi e alla terra sulla quale abitiamo. Regali all’insegna delle quattro R: Reduce, Reuse, Recycle, Replace.
Tra la notte di Natale e la mattina del 25, l’attività principale è infatti scartare. Pacchi di qualunque genere e dimensione. Poi ci sono anche le confezioni di panettone, pandoro, torrone, frutta secca e quant’altro. Si calcola che vengano prodotti almeno 3 kg di rifiuti per famiglia, su un plafond di 25 milioni di famiglie, tante ve ne sono solo in Italia.
Solo in carta, cartone e cartoncini vari si stima che in due giorni – tra il giorno di Natale e Santo Stefano – vengano prodotte 75 mila tonnellate di scarti da imballaggio. A Natale, si sa, l’involucro è tutto. Per chi dona e per chi riceve. Vale quasi più del regalo, perché anche l’occhio vuole la sua parte. Confezionare è quasi un’arte, ormai. E se vogliamo contribuire alla sostenibilità del Pianeta, il primo atto è praticarla sotto l’albero.
Le aziende si organizzano e ormai si può tranquillamente dire che il livello del riciclo degli imballaggi ha raggiunto traguardi piuttosto consistenti e in linea con gli altri paesi, mentre una nota dolens riguarda ancora la plastica, se si considera che appena il 43,5% di ciò che viene eliminato si tramuta in nuovi oggetti mentre il 40 finisce dritto nei termovalorizzatori per produrre nuova energia e, infine, il 16,5% va in discarica. Però la ricerca avanza, anche se molta strada è ancora da percorrere, sia nel campo delle bioplastiche, che derivano da fonti fossili, o nel settore delle biodegradabili che ancora non lo sono al cento per cento. Ma in ogni caso ancora molto abbiamo da contribuire anche noi personalmente, differenziando attentamente gli scarti negli appositi contenitori, là dove ci sono e dove la raccolta differenziata è più organizzata.
Amazon, uno dei maggiori contibuenti alla diffusione e alla circolazione dei pacchi in era moderna, negli ultimi tempi ha accresciuto la percentuale della plastica con cui li confeziona, che è stata sostituita direttamente con cartone riciclato. Così come la ricerca è andata avanti nel settore degli involucri per cibi in modo da poter essere ottimizzato il loro riciclo. O persino la loro commestibilità, come accade già per le etichette. Tuttavia, anche le modalità con cui si acquistano oggi i regali di Natale stanno progressivamente cambiando, anche sulla forte spinta che l’e-commerce ha impresso alla stessa produzione di pacchi, che si è vorticosamente moltiplicata nei numeri prodotti.
Quindi, almeno a Natale – visto che siamo tutti più boni e disponibili ad un sacrificio – utilizziamo involucri con materiale riciclato oppure riutilizziamo quelli che abbiamo e possibilmente cerchiamo di fare acquisti in negozi no-packaging. Possono essere le nostre primissime mosse per contribuire ad avvisare o incrementare un po’ più di sostenibilità sotto l’albero…