È atteso per domani mattina, in un comunicato congiunto, l'annuncio ufficiale sull'accordo per la fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e il gruppo francese Psa-Peugeot. Prima è arrivato, da parte del consiglio di sorveglianza di Psa, il via libera al Memorandum of understanding per le nozze e, a stretto giro di boa, è arrivato l'ok del cda del Lingotto riunito a Londra.
Da quanto si apprende Comau, divisione di Fiat-Chrysler che opera nel settore dell'automazione, resterà nel perimetro del gruppo anche dopo la fusione con Psa. Inizialmente, quando lo scorso ottobre venne annunciato il piano di integrazione tra i due gruppi automobilistici, si parlò di una possibilità di spin-off.
Dopo la ratifica dell'unione, sempre secondo quanto si apprende, i sindacati Fiom Fim e Uilm potrebbero incontrare i vertici di Fca già venerdì a Torino, per conoscere nel dettaglio il piano industriale.
Il voto della famiglia Peugeot
La famiglia Peugeot, azionista di riferimento di Psa, ha votato invece ieri all'unanimità a favore del progetto di fusione tra la casa automobilistica francese e il suo concorrente italo-americano Fiat-Chrysler (Fca). Lo rivela France Presse, che lo ha appreso oggi da fonti vicine alla famiglia.
"Sul progetto di fusione, la famiglia ha votato all'unanimità per sostenere Carlos Tavares (presidente del consiglio di amministrazione di Psa, ndr) sull'operazione in corso", confermano le fonti. Per quanto riguarda la governance, le fonti assicurano che "la famiglia Peugeot sara' rappresentata nel futuro consiglio".
I Peugeot sono ora uno dei tre principali azionisti della compagnia francese, insieme al gruppo automobilistico cinese Dongfeng e alla banca di investimento pubblica (Bpi), con il 12,23% del capitale ciascuno. Al termine della fusione ognuno possiederà una quota tra il 6,1 e il 6,2% del capitale.
"Nel futuro piano di fusione, la famiglia avrà la possibilità di prendere il 2,5% in piu' e diventerà uno dei principali azionisti del gruppo", ha aggiunto la fonte, precisando che questo aumento potrebbe avvenire in "sei o sette anni". I due produttori automobilistici avevano annunciato il 31 ottobre di aver concordato all'unanimità il principio di una fusione, in cui gli azionisti dei due gruppi avrebbero condiviso il 50% ciascuno del capitale, dopo varie operazioni finanziarie.
Un colosso da 50 miliardi
La fusione tra Fca e Psa (il proprietario dei marchi Peugeot e Citroen) creerà un 'gigante' da 50 miliardi di dollari (45 miliardi di euro). Lo scorso anno, Psa ha realizzato un fatturato di 74 miliardi di euro, mentre Fca ha toccato quota 110 miliardi.
Sul mercato azionario, il gruppo francese capitalizza 22 miliardi di euro rispetto ai 18 miliardi dell'italo-americano. I risparmi prevedono sinergie per 3,7 miliardi. Insieme le due case vendono nel mondo 8,7 milioni di auto.
Un numero che collocherebbe il nuovo gruppo al quarto posto dopo Volkswagen, che vende 10,8 milioni di auto, cosi' come Nissan-Mitsubishi, Toyota, 10,6 milioni. Supererebbero invece General Motors che immatricola 8,4 milioni di veicoli.
Non solo, Fca aumenterebbe il suo business europeo grazie ai 2,5 milioni di veicoli venditi da Peugeot che si sommerebbero al milione di Fiat Chrysler. Nel Vecchio Continente il neo gruppo se la batterebbe con Volkswagen che ha una share di mercato del 24%. La fusione dei due gruppi riunirebbe i marchi Alfa Romeo, Chrysler, Citroen, Dodge, DS, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot e Vauxhall.