I minibond salgono sul palco. A1 Entertainment, società cui fa capo Artist First, è la prima azienda italiana nel settore dell’intrattenimento musicale a finanziarsi con questo strumento. Piccole obbligazioni, disponibili ormai dal 2013 per le Pmi non quotate, a patto che finanzino la crescita e servano per tappare falle. L'emissione di A1 Entertainment ha l'obiettivo di finanziare l’acquisizione di nuovi progetti sul digitale. L’operazione prevede quattro tranche, per un totale di 2 milioni di euro. La prima, di 500 mila euro, sarà a gennaio 2020, la seconda a luglio.
Obiettivo quotazione
Artist First, fondata nel 2009 a Milano dall'ex produttore Claudio Ferrante, è una società che si occupa di distribuzione discografica (sia fisica che digitale tramite Musicfirst.it) e organizzazione di eventi. Ha scelto, fa sapere in una nota, di “ricorre ai mercati finanziari in alternativa al credito bancario per sostenere l'acquisizione di nuovi progetti musicali e il suo piano di espansione internazionale. L’operazione finanziaria, infatti, segue l’apertura di un nuovo ufficio a Londra nel quartiere di Mayfair, gestito da Charlie Rapino, artefice del successo di star della musica internazionale come Take That, Kylie Minogue, Benny Benassi”. Si tratta di un passo che “rientra nel percorso di avvicinamento al mercato dei capitali, con una possibile quotazione sulla borsa di Milano, mercato Aim, tra due anni”.
I minibond e la finanza alternativa
L'approdo all'industria dell'intrattenimento musicale conferma l'ampliamento del perimetro dei minibond. E, più in generale, della finanza alternativa in italia. Cioè laterale (spesso complementare) al credito bancario. Secondo l'ultimo rilievo della School of Management del Politecnico di Milano, tra luglio 2018 e giugno 2019 è valsa 3 miliardi di euro (in crescita rispetto ai 2,3 dell'anno precedente). Oltre un miliardo si concentra su private equity e venture capital. Segue “l’invoice financing”: le piattaforme di intermediazione di fatture commerciali hanno finanziato aziende per 939 milioni (importo più che raddoppiato anno su anno). I minibond sono al terzo posto, con 756 milioni.
L'importo si è ridotto (è in contrazione rispetto agli 1,13 miliardi). Ne hanno usufruito 279 imprese, 19 delle quali per la prima volta nel primo semestre 2019. Il mercato dei minibond, spiega lo studio, “si sta stabilizzando, ma continuerà a crescere nel medio termine”. Una spinta potrebbe arrivare dall'ultimo regolamento Consob, che intreccia i minibond con il crowdfunding (altro sistema di raccolta della finanza alternativa). Tramite piattaforme autorizzate – che fino a ora potevano gestire solo equity – sarà possibile collocare strumenti di debito, anche con l'obiettivo di una futura quotazione.
I numeri di A1 Entertainment
“A1 Entertainment – ha dichiarato Ferrante - è stata fondata dieci anni fa per offrire una valida alternativa al sistema distributivo musicale italiano e proporre servizi innovativi agli artisti. Questa operazione si inserisce in un contesto di crescita dell’azienda, che mira a raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi in Italia e all’estero”. A1 Entertainment ha da poco acquisito il 33% delle quote della 432, società di management che si occupa de LeVibrazioni, Francesco Gabbani, Francesco Tricarico e altri artisti che saranno annunciati il prossimo anno. L’azienda conta 25 dipendenti e altrettanti collaboratori esterni e prevede di chiudere il 2019 con un fatturato di 9,4 milioni di euro, in crescita rispetto al 2018.