Il governo non accetterà una soluzione al ribasso nella vertenza con ArcelorMittal. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, confermando la disponibilità ad assicurare un coinvolgimento pubblico nella ex Ilva e ribadendo che l'obiettivo è evitare in ogni modo che venga compromessa la continuità produttiva degli impianti. Il premier ha fatto notare che il ceo Aditya Mittal, nell'incontro di venerdì scorso, ha assunto una posizione completamente diversa ed è stato avviato un negoziato che adesso deve svilupparsi: considerati i risvolti economici e giuridici, l'esecutivo ha bisogno "di qualche settimana di tempo".
Il governo intende "portare a casa e presto dei buoni risultati per fare grandi passi avanti sia in tema di risanamento ambientale dell'ex Ilva, sia per attuare una svolta con l'impiego delle tecnologie pulite, sia per ciò che riguarda i progetti per la comunità cittadina".
Segnale di apertura da parte dell'azienda è stato lunedì l'accordo per il pagamento dei fornitori: entro domani - ha assicurato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, dopo aver visto i dirigenti dell'azienda, insieme al sindaco di Taranto Rinaldo Melucci e al presidente di Confindustria Taranto Antonio Marinaro - sarà versato il 100 per cento delle fatture scadute al 31 ottobre. Oggi si terrà un incontro fra istituzioni locali, Confindustria Taranto e l'ad di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli: se arriveranno i bonifici, i presidi ai cancelli verranno rimossi e si ricomincerà a lavorare normalmente.
Sul fronte giudiziario, c'è l'ipotesi di un rinvio nella battaglia legale milanese tra azienda e commissari Ilva: all'udienza fissata per mercoledì 27 novembre i commissari, che avevano proposto un ricorso d'urgenza per evitare la chiusura degli impianti e hanno poi ottenuto dalla multinazionale il proseguimento temporaneo dell'attività degli altiforni, avanzerebbero la richiesta di rinvio, così come aveva anticipato Conte nella conferenza stampa tenuta venerdì dopo l'incontro con i Mittal. Infine, al tribunale di Taranto l'Ilva in amministrazione straordinaria ha depositato istanza di proroga per gli ulteriori lavori di messa a norma dell'altoforno 2 la cui scadenza ora è il 13 dicembre prossimo.