Tra le manifestazioni dei sindacati che chiedono maggiore attenzione sul fronte delle pensioni e le preoccupazioni degli industriali che auspicano soluzioni sugli aspetti più critici della legge di bilancio, la prossima settimana proseguirà in Senato il lavoro sulla manovra.
Dopo le audizioni svolte nei giorni scorsi e i giudizi espressi dalle commissioni di Palazzo Madama, è atteso per lunedì pomeriggio l'arrivo della 'valanga' di emendamenti e degli ordini del giorno presentati dai partiti di maggioranza e di opposizione.
Secondo un calendario di massima, mercoledì i gruppi dovrebbero 'segnalare' le proposte che intendono approfondire e venerdì dovrebbe iniziare la loro illustrazione. Le votazioni sulle richieste di modifica non dovrebbero dunque iniziare prima della settimana dal 25 novembre, otto giorni prima dell'arrivo in Aula, fissato al 3 dicembre.
La manovra, ha ribadito il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, "riduce già in modo importante le tasse sul lavoro ed elimina l'aumento dell'Iva". Ora, ha aggiunto, "stiamo aiutando il lavoro del Parlamento per affrontare e migliorare alcune misure, perché è giusto che siano migliorate". Il riferimento del titolare del Mef è in particolare alla plastic tax e le auto aziendali, due norme che hanno provocato polemica anche nella coalizione di governo.
"Sono misure a cui stiamo lavorando, stiamo comunque parlando del 5% della manovra", ha assicurato infine Gualtieri. Anche Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 stelle, è' tornato a ricordare la sterilizzazione dell'aumento dell'Iva. Con la manovra - ha affermato il ministro degli Esteri criticando l'ex alleato - il governo è riuscito a scongiurare "quella che possiamo definire la 'Salvini tax', 600 euro in più a famiglia nel 2020, perché quel signore aveva fatto cadere il governo".
Il pressing delle parti sociali
Le parti sociali guardano intanto ai palazzi della politica. Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha espresso la speranza "che il confronto con il governo possa aprire spiragli per trovare soluzioni e non avere effetti negativi sull'economia reale". "Siamo molto critici su alcuni aspetti dei provvedimenti: plastic tax, sugar tax, auto aziendali, confisca dei beni prima ancora della sentenza sulla questione evasioni, premesso che noi siamo contro l'evasione e contro la concorrenza sleale", ha poi sottolineato prima di professarsi "ottimista per mestiere e per ruolo. Sono pessimista nelle previsioni e sono ottimista nelle aspettative e spero che la seconda parte di me prevalga".
I sindacati continuano il pressing sulle pensioni. Sabato le categorie dei pensionati si sono date appuntamento al Circo Massimo a Roma, per una manifestazione sotto lo slogan "Invisibili no! Siamo sedici milioni". A loro si sono uniti i leader di Cgil, Cisl e Uil per chiedere, come ha spiegato il numero uno di Corso d'Italia, Maurizio Landini, "una vera riforma che metta mano alla legge Fornero. È necessario che il confronto inizi al più presto perché dobbiamo dare un futuro ai giovani, abbiamo bisogno di riconoscere i lavori più pesanti e soprattutto dare l'idea che c'è un sistema pubblico che garantisce tutti per il futuro".
Sulla stessa linea Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl: "Tutti i governi fanno cassa sulla pensione dei nostri anziani. Le pensioni dovevano essere sbloccate lo scorso anno, quest'anno ci aspettavamo uno sblocco significativo che però non c'è stato". Chiede infine risposte anche Carmelo Barbagallo, leader della Uil: "Ci hanno promesso di tutto e di più. Abbiamo chiesto dei tavoli di trattativa per la previdenza e mi auguro che il governo duri, sennò ogni volta vediamo solo il 'primo tempo'...". Gigi Bonfanti, segretario generale Fnp Cisl, evoca dal palco della manifestazione lo sciopero: "Propongo un grande sciopero generale di lavoratori e pensionati insieme, sui temi che ci uniscono. Ci rivediamo presto!".