Spiega la correzione del governo sulla contesta tassa sulle auto aziendali, il viceministro all’Economia Antonio Misiani, e in una intervista al Corriere della Sera precisa: “Rispetto alla prima ipotesi che prevedeva il 100% per tutti i veicoli, si è scelto un intervento selettivo perché i veicoli diesel o benzina verranno considerati sull’imponibile per il 60% del valore convenzionale chilometrico, una percentuale allineata alla media dei Paesi Ocse, mentre quelli ibridi e elettrici al 30%. Un incentivo per i veicoli meno inquinanti coerente con l’impronta ambientalista della manovra”.
Sugli aumenti per i dipendenti di aziende in possesso di un’auto aziendale il viceministro chiarisce che “l’impatto medio calcolato dai nostri uffici è una frazione di quella cifra (1.500 euro, ndr) ed è quasi dimezzato rispetto all’ipotesi iniziale. Ma siamo pronti a confrontarci con gli operatori del settore per verificare eventuali incongruenze”.
Misiani ricorda nell’intervista che “Intervenire sulle entrate è sempre difficile, ma le nuove tasse più contestate valgono tutte insieme un decimo dell’aumento Iva che abbiamo scongiurato. Le critiche da parte dell’opposizione o delle associazioni di categoria ci stanno”. Quanto alla maggioranza, “ricordo sommessamente che la legge di Bilancio è stata varata con il consenso di tutte le forze che sostengono il governo Conte, che l’hanno discussa e sviscerata comma per comma. È una pia illusione pensare di recuperare consensi chiamandosi fuori dalle scelte più difficili assunte tutti insieme lontano dai taccuini e dai social”, ha aggiunto Misiani.
Il viceministro Pd ha anche risposto a una domanda sulle eventuali modifiche alle tasse sulla plastica e sulle bevande zuccherate. “Siamo disponibili”, ha detto al Corriere, “a confrontarci con le associazioni di categoria per tarare meglio queste misure, ma tenendo fermi i saldi della manovra”.