La manovra italiana non rispetta i parametri di riduzione del debito nel 2020 e il governo dovrà fornire entro domani chiarimenti affinché la Commissione europea possa giungere "a una valutazione finale". È quanto si legge nella lettera inviata dal vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, e del commissario Pierre Moscovici, al ministro dell'economia Roberto Gualtieri.
Una missiva attesa che non desta preoccupazione, sottolineano il premier, Giuseppe Conte, e fonti del ministero dell'Economia. "C'è una lettera da Bruxelles alla quale il ministro dell'Economia risponderà. Non siamo preoccupati, è una interlocuzione doverosa con Bruxelles alla quale non ci sottrarremo", assicura Conte, rivendicando come "la riduzione dello spread, che si è realizzata nella seconda parte del 2019, permetterà di risparmiare fino a 18 miliardi di euro di spesa per interessi nel prossimo triennio, pari a circa 630 euro in media per ogni contribuente".
La lettera "era attesa e rientra nell'ambito di un normale dialogo fra le parti che non desta preoccupazioni", spiegano fonti del Mef, confermando che il governo fornirà i chiarimenti richiesti entro domani. Per Bruxelles, "il piano dell'Italia non è conforme ai parametri di riferimento per la riduzione del debito nel 2020" e il Documento programmatico di Bilancio "prevede una modifica del saldo strutturale nel 2020 pari a un peggioramento dello 0,1% del Pil", percentuale che "non è all'altezza dell'adeguamento strutturale raccomandato e pari allo 0,6% del Pil".
Questi elementi "non sembrano essere in linea con i requisiti della politica di bilancio stabiliti dalla Commissione", osserva la lettera. Bruxelles chiede ulteriori informazioni sulla precisa composizione dei cambiamenti del bilancio strutturale ma anche sulle modalità di spesa previste nel Dpb. "Ci aiuterebbero a capire se c'è un rischio di deviazione significativa" dal percorso di aggiustamento di bilancio che l'Italia si è prefissata di seguire", rileva Bruxelles.
La Commissione Ue si riserva inoltre una "valutazione approfondita" sulla richiesta di flessibilità avanzata dall'Italia che terrà conto "dei criteri di ammissibilità" ma assicura allo stesso tempo che intende "proseguire un dialogo costruttivo con l'Italia per giungere ad una valutazione finale". Nessun braccio di ferro dunque, garantisce Moscovici. "Non c'è nessuna crisi sul bilancio con l'Italia", osserva il commissario precisando che la lettera spedita al governo "è diversa da quella inviata al precedente governo".
"Se avessimo dovuto chiedere un cambiamento del bilancio, o un cambiamento delle cifre o un cambiamento della politica lo avremmo scritto. è quello che avevamo fatto un anno fa. Non è quello che abbiamo oggi". Per l'Italia "c'è il rischio di una deviazione significativa. In termini di procedura, siamo obbligati a sottolinearlo. Ma non ne traiamo conseguenze procedurali come sottoporre un nuovo bilancio o altro", spiega ancora Moscovici.
Il commissario agli Affari economici invita comunque il governo italiano a "prendere sul serio" la lettera "perchè indica un certo numero di problemi, un certo numero di segnali di allerta e perchè consiglia una gestione seria" nell'esecuzione della legge di bilancio. Moscovici ricorda infine che sarà la Commissione Juncker a dare il suo giudizio sulla manovra, mentre toccherà a quella di Ursula von der Leyen verificare che il governo rispetti gli impegni.