Ci sono tante varietà di petrolio che si differenziano principalmente per quelle che sono le caratteristiche chimiche della miscela di idrocarburi che li compongono. Un po' come per l'acqua che cambia a seconda della sorgente da cui sgorga (ci sono le acque più o meno pesanti, quelle calcaree o meno calcaree, e così via), il petrolio cambia a differenza del luogo, del profilo geologico, dove viene estratto.
Sostanzialmente ci sono due principali tipologie di greggio, il Brent che viene estratto nel mare del Nord e il Wti (West Texas Intermediate), nel Sud degli Stati Uniti. Questi sono i principali panieri che vengono presi come riferimento dagli investitori e/o speculatori di tutto il mondo. I contratti futures del Brent sono quotati all'InterContinental Exchange (Ice) mentre quelli del Wti sono trattati al Nymex di New York.
Il Brent è la tipologia di petrolio maggiormente scambiata nel mondo e presa come riferimento da molte major del settore. Sia Brent che Wti sono qualità di petrolio buone, cioè facili da trasformare (attraverso la raffinazione) in benzina e gasolio, sono dolci (sweet) e leggere (light) in base al contenuto di zolfo e alla loro densità.
Un alto contenuto di zolfo rende la raffinazione piu difficile e quindi più costosa. Riguardo al peso viene utilizzata anche la gravità Api che indica quanto sia pesante o leggero un liquido rispetto all'acqua. Il Wti ha una gravità Api pari a 39,6 mentre il Brent presenta una gravità di 38,06 e per questo il Wti è considerato migliore del Brent, avendo un minor grado di zolfo e una gravità Api maggiore.
Per questo, essendo di qualità migliore, il Wti costava di più fino a quando gli Usa hanno cominciato a puntare forte sull'estrazione, anche con tecniche non convenzionali come il fracking. Aumentando l'offerta il prezzo è calato e così ora il Brent costa più del Wti. Inoltre da grandi importatori di petrolio gli Stati Uniti sono diventati esportatori, proprio perché hanno aumentato la produzione, superando Russia e Arabia Saudita.