Mario Draghi va all-in e riarma il bazooka della Bce. Giù il tasso sui depositi, riavvio del Quantitative easing, nuove condizioni più favorevoli per i prestiti a lungo termine alle banche e una "forward guidance" ancora più accomodante. Non manca niente nel pacchetto di stimoli approvato dal consiglio direttivo dell'Eurotower. Neanche l'auspicio che ora anche la politica di bilancio faccia la propria parte per risollevare le sorti dell'economia europea.
Il taglio delle stime di crescita dell'Eurozona operato dai tecnici dell'Eurotower testimonia che i rischi verso il basso sono cresciuti e che il tempo di agire non può più essere rimandato. I mercati applaudono e lo spread tra Btp e Bund cala ai minimi da maggio 2018. Mentre Donald Trump non perde occasione per attaccare la Fed che annuncerà le sue decisioni sui tassi mercoledì prossimo.
Il tasso sui depositi
Il tasso scende di 10 punti base a -0,50%. Restano invece invariati allo 0% il tasso di rifinanziamento e allo 0,25% quello marginale.
Riparte il Quantitative easing
Dal primo novembre la Bce tornerà ad acquistare obbligazioni con un nuovo programma di quantitative easing da 20 miliardi di euro al mese. Il Qe andrà avanti "per tutto il tempo necessario a rafforzare l'impatto accomodante della politica sui tassi e finirà appena prima che i tassi di interesse della Bce ricomincino ad aumentare".
I limiti temporali della Forward Guidance
Cambia anche la forward guidance: le linee guida sulla politica monetaria si fanno ancora più accomodanti. Sparisce infatti il riferimento temporale a metà 2020. "Il consiglio direttivo", si legge nel comunicato, "si aspetta ora che i tassi di interesse chiave della Bce rimangano all'attuale livello o più bassi finché le prospettive di inflazione non convergeranno robustamente su un livello sufficientemente vicino al ma al di sotto del 2% e tale convergenza non sia consistentemente riflessa nelle dinamiche inflazionistiche sottostanti".
Tiering a due livelli
Per aiutare le banche a sostenere l'impatto dei tassi negativi sarà introdotto un sistema di tiering a due livelli per la remunerazione delle riserve. Una parte dell'eccesso di liquidità degli istituti di credito sarà così esentata dal tasso negativo sui depositi.
Nuovo Ltro
La scadenza dei nuovi prestiti a lungo termine alle banche passa da 2 a 3 anni e vengono previsti tassi più bassi al fine di "preservare condizioni di prestito bancario favorevoli, garantire la regolare trasmissione della politica monetaria e sostenere ulteriormente la posizione accomodante della politica monetaria".
Tagliate stime di crescita e sull'inflazione
La "fase di debolezza dell'economia europea si sta protraendo più a lungo del previsto", ha avvertito Draghi. La Bce ha rivisto al ribasso le stime sul Pil dell'Eurozona per quest'anno dall'1,2% all'1,1% e per il 2020 dall'1,4% all'1,2%. Per il 2021 la previsione è di un Pil all'1,4% in linea con la stima di giugno. Per quanto riguarda l'inflazione, dovrebbe attestarsi quest'anno all'1,2% contro l'1,3% inizialmente stimato, all'1% contro l'1,4% nel 2020 e all'1,5% contro l'1,6% nel 2021.
Ampio consenso sulle misure
All'interno del Consiglio c'è stato "largo consenso sul taglio dei tassi e sulla forward guidance" mentre "qualche discussione" c'è stata sul Qe, ha riferito Draghi. Il consenso sulle misure "è stato così ampio che non c'è stato bisogno di votare"
Appello alla politica fiscale
Nel direttivo della Bce "c'è stata unanimità sul fatto che la politica di bilancio diventi il principale strumento" per risollevare l'economia della zona dell'euro, ha detto ancora Draghi. Secondo il presidente dell'Eurotower, "considerati l'indebolimento dell'economia e la protratta prevalenza dei rischi verso il basso, i governi con spazio in bilancio dovrebbero agire in modo efficace e tempestivo".
Lo scontro con Trump
Le decisioni della Bce hanno fatto infuriare Donald Trump che è tornato ad attaccare la Fed. "La Banca centrale europea, agendo rapidamente", ha scritto il presidente Usa, "taglia i tassi di 10 punti base. Stanno cercando, e ci stanno riuscendo, di svalutare l'euro contro il dollaro molto forte, danneggiando le esportazioni statunitensi. E la Fed resta seduta, seduta, seduta. Vengono pagati per prendere in prestito denaro, mentre noi paghiamo gli interessi!". Secca la replica di Draghi: "Abbiamo un mandato: perseguiamo la stabilità dei prezzi e non abbiamo per obiettivo i tassi di cambio. Punto". -
Giù lo spread
L'annuncio delle misure della Bce ha avuto immediato riflesso positivo sullo spread. I rendimenti dei Btp decennali hanno toccato un minimo storico allo 0,758%, mentre il differenziale con l'omologo Bund tedesco è calato sotto i 140 punti per la prima volta maggio 2018. Il cambio tra euro e dollaro è sceso sotto quota 1,10 dopo circa due anni, prima di chiudere in zona 1,1040.