Non c’è pace per la Capitale. Mentre la Repubblica in edicola titola che sui rifiuti in città i medici avvertono che “a Roma si rischia l’emergenza sanitaria” per un’invasione di blatte, topi e gabbiani con un pericolo malattie soprattutto per anziani e bambini, Il Messaggero denuncia, nell’ambito della sua campagna “Le sette piaghe della città”, una paralisi della Capitale per “quei 380 milioni stanziati e mai spesi per ripartire”. Di cosa si tratta?
Si tratta che nel 2017 il Campidoglio “ha mancato l’obiettivo del ‘pieno utilizzo’ dei fondi per oltre mezzo miliardo di euro: 331,5 milioni di spese correnti e 206,4 di investimenti”. Così a conti fatti, “tra una variazione di bilancio e l’altra – si può leggere nell’articolo – sono tornati a casa altri 380 milioni. Con conseguenze pratiche molto pratiche per la vita quotidiana dei romani”.
Il giornale della Capitale calcola perciò che quei milioni non spesi, “messi insieme, risolverebbero, a scelta, uno dei problemi più sentiti della Capitale”. Ad esempio? “Come sostituire 1.500 dei 2.131 mezzi pubblici – tra bus, tram e filobus – che costituiscono la flotta a disposizione dell’Atac”. Oppure, anche, “lanciare un piano di manutenzione straordinaria delle strade romane, su larga scala, e per i prossimi due anni”. Ma non è tutto, perché nel frattempo si potrebbe “ridurre dal 9 al 5 per mille l’addizionale comunale Irpef (la più alta d’Italia) pagata dai romani anche per saldare i 12 miliardi di debito storico del Campidoglio”.
E invece, denuncia il quotidiano, quei 380 milioni sono rimasti lì, dimenticati, inutilizzati nelle casse di Palazzo Senatorio. “In gergo tecnico si chiama overshooting” e si verifica quando un ente pubblico “non riesce ad investire tutti i soldi che ha a disposizione”. Chiosa Il Messaggero: “E l’amministrazione comunale romana, per una serie di problemi, su questo fronte è purtroppo in prima fila”.
Ma tra i rinvii e gli investimenti slittati nel 2018 c’è anche il rifacimento della tangenziale est, la manutenzione straordinaria di via Portuense e di via della Pineta Sacchetti. Quindi la via Cristoforo Colombo con 4,7 milioni accantonati dal Comune per il rifacimento delle corsie centrali; e poi c’è tutto il tema scale mobili, tapis roulant e ascensori vari nella Metro B… e via elencando.
Per la risistemazione del manto stradale di Piazza Venezia si attende da quattro anni ma i fondi sono pronti per l’uso. Già per il Giubileo del 2015 il governo aveva stanziato ben 5,6 milioni. Cos’è che impedisce il loro stanziamento e la loro spesa? Paradossale, ma vero: “Il Comune non riesce a comporre la Commissione per assegnare l’appalto”. Sette sorteggi andati a vuoto.