È giallo sulla lettera del ministro dell'Economia, Giovanni Tria, alla Commissione Ue. Il testo della missiva circolato nelle redazioni a metà pomeriggio è stato smentito "nel modo più categorico" dal Tesoro, che in una breve nota ha parlato di contenuti che "non corrispondono alla realtà". "La lettera vera ce l'ho io, non i media", aggiunge il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Nelle anticipazioni il governo parlava di tagli alla spesa per il reddito di cittadinanza e la quota 100 e diceva no alla flat tax in deficit. "Dal lato della spesa, il Governo sta avviando una nuova Revisione della spesa e riteniamo che sarà possibile ridurre le proiezioni di spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020-2022. Inoltre - riportava il testo poi smentito - siamo convinti che una volta che il programma di bilancio sarà finalizzato in accordo con la Commissione Europea, i rendimenti dei titoli di Stato italiani diminuiranno e le proiezioni relative alla spesa per interessi saranno riviste al ribasso".
Dopo la diffusione delle anticipazioni, il vicepremier e leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha subito preso le distanze: "Non ho avuto ancora il piacere di leggere la lettera preparata dal ministro Tria all'Unione Europea, ma apprendo che prevede tagli alla spesa sociale, alla Sanità, a Quota 100, al Reddito di Cittadinanza. Ma stiamo scherzando? Lo dico chiaramente: al governo Monti non si torna".
E ha insistito: "Basta austerità, basta tagli, di altre politiche lacrime e sangue non se ne parla. Non esiste! Magari è utile fare un vertice di maggioranza con la Lega insieme al presidente Conte e allo stesso Tria, così sistemiamo insieme questa lettera, prima che qualcuno la mandi a Bruxelles!". Ma dal fronte leghista fanno sapere che non è stato concordato nessun vertice di questo tipo. E il Tesoro ha confermato che la lettera "sarà inviata stasera entro i tempi previsti". E le 48 ore fissate dalla Ue per rispondere scadono a mezzanotte.
Caccia alla talpa
"Il presidente del Consiglio ha appena sentito telefonicamente il ministro Tria e ha concordato con lui di sollecitare tutte le verifiche, anche giudiziali, affinché chi si è reso responsabile di tali fughe di notizie false sia chiamato alle conseguenti responsabilità", si apprende da fonti di Palazzo Chigi.
"È bene rimarcare la gravità della diffusione di testi, peraltro in versioni non corrispondenti a quelle su cui il ministro Tria e il Presidente Conte stanno lavorando, trattandosi di questioni particolarmente delicate che incidono su interessi fondamentali dello Stato, e che coinvolgono la delicata interlocuzione con le Istituzioni europee e che possono avere ricadute negative sui mercati", aggiungono le fonti.
Cosa c'era scritto davvero
Alla fine il testo viene divulgato, in forma ufficiale. La missiva, di 4 pagine indirizzata al vicepresidente Valdis Dombrovskis e al commissario agli affari monetari, Pierre Moscovici, è accompagnata da un documento di 50 pagine in cui si esaminano i fattori rilevanti che influenzano l'andamento del debito pubblico in Italia.
"L'utilizzo delle nuove politiche di welfare è finora inferiore alle stime sottostanti alla legge di bilancio per il 2019", scrive Tria.
Il ministro richiama "lo spirito di collaborazione che ha consentito di raggiungere l'accordo dello scorso dicembre" e sottolinea che per il 2018, "sebbene le condizioni macroeconomiche non abbiano consentito all'Italia di soddisfare gli sfidanti requisiti della Regola di riduzione del debito", il Governo "abbia seguito un approccio prudente e responsabile".
Poco prima il viceministro dell'economia, Laura Castelli, aveva commentato: “Mi sorprende la smentita del Ministro Tria sulla versione della lettera pubblicata dagli organi di informazione. Nel pomeriggio anche io ho visto una bozza della lettera che girava con quei contenuti e purtroppo quel passaggio sul taglio al welfare c’era ancora. Come sempre sono disponibile a supportare il ministro per rivederne il contenuto. Mi rincuora, nel rispetto dell’azione e della volontà del Governo, che il Presidente Conte, prendendone visione, abbia deciso di correggere alcuni aspetti per noi irricevibili, come il taglio alla spesa sociale”.