Marcia indietro in Borsa di Piaggio, oggi in calo del 4,52% a 2,49 euro. È una reazione che gli addetti ai lavori ritengono fisiologica, dopo lo stacco del dividendo di ieri, nella misura di 9 centesimi per azione, pari a un rendimento del 3,5%. La cosa strana non è che la quotazione scenda oggi, ma che sia salita ieri (+0,5%).
Da inizio anno il titolo ha guadagnato il 39%, sostenuto da una prevalenza di giudizi positivi degli analisti che si aspettano che il 2019 confermi il buon andamento del mercato delle due ruote visto l'anno scorso. Nel 2018 Piaggio ha venduto 603 mila veicoli, con una crescita del 9,2% sull'anno precedente. Sono salite in modo deciso le vendite in India (+23,5%), grazie ai buoni risultati di Vespa e Aprilia SR, mentre sono calate del 4,3% quelle in Europa e in America. In Europa, Piaggio si è confermata leader di mercato nel segmento scooter con una quota del 25,3%.
Su otto analisti che seguono il titolo, cinque hanno raccomandazione Buy (comprare) e tre Hold (tenere in portafoglio). Nessuno consiglia di vendere. Fra i broker più positivi ci sono Banca Imi (Intesa Sanpaolo) e Intermonte, il primo ha un target price (prezzo obiettivo) di 2,6 euro, Intermonte di 2,7 euro.
A giugno arriva la Vespa ibrida
Il 12 aprile scorso l'assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio 2018 con ricavi in crescita del 4,3% a 1,38 miliardi di euro e un utile netto in aumento dell'80,6% a 36,1 milioni di euro. Durante l'assemblea il presidente Roberto Colaninno ha detto che il primo trimestre è andato "straordinariamente bene" e ha aggiunto che "tra due mesi lanceremo la Vespa ibrida". Il futuro di Piaggio, ha spiegato Colaninno, guarda a "un mix tra elettrico e termico". A giugno verrà lanciata la Vespa ibrida con un motore termico che ha il compito di ricaricare quello elettrico raddoppiando così l'autonomia a 200 km.
I conti 2018 di Piaggio evidenziano performance in miglioramento rispetto all'anno precedente, con la crescita di tutti i principali indicatori del conto economico, maggiori investimenti e la riduzione del debito. Il margine lordo industriale è stato di 423,6 milioni di euro, in crescita del 4,5%, pari al 30,5% del fatturato. L'Ebitda è salito a 201,8 milioni di euro, in crescita del 4,9%, e rappresenta il 14,5% dei ricavi. Forte il balzo dell'Ebit (utile operativo), in crescita del 28,3% a 92,8 milioni di euro.