Non è certo la prima volta che Ubs finisce nei guai per aver aiutato clienti stranieri a evadere il fisco del loro Paese. Negli ultimi 12 anni sono numerose le nazioni che hanno avviato procedimenti legali di questa natura nei confronti della banca svizzera, dagli Usa alla Germania, dal Belgio a Israele. A rendere storica la multa affibbiata oggi da un tribunale francese all'istituto elvetico è l'ammontare: 4,5 miliardi di euro, la sanzione più ingente mai inflitta a una banca svizzera. Una cifra che fa impallidire i 780 milioni di dollari pagati in seguito all'indagine aperta nel 2007 dal Dipartimento di Giustizia di Washington, anch'essa entrata negli annali come la prima grande inchiesta per evasione a riguardare la società.
Ubs reagì allora rafforzando la privacy della quale godono i suoi clienti. Il risultato della mossa fu però attirare ancor di più l'attenzione degli inquirenti. La colossale multa stabilita dalle toghe transalpine, che ha inoltre l'obiettivo di fungere da monito per l'intero settore, arriva solo dopo numerose offerte di patteggiamento, tutte declinate dall'istituto, e potrebbe salire ancora, dal momento che il governo francese, al quale andranno direttamente 800 milioni del dovuto, intende chiedere ulteriori sanzioni. Cinque ex manager della banca hanno ricevuto condanne tra i sei e i diciotto mesi di carcere e sanzioni pecuniarie tra i 50.000 e i 300.00 euro. Un sesto dirigente indagato è stato assolto.
I banchieri adescatori
Il giudice Christine Mee ha parlato di "atti criminali di natura eccezionalmente seria": non solo concorso in evasione fiscale ma anche riciclaggio. E i banchieri di Ubs non si limitavano a venire incontro alle richieste dei clienti già intenzionati a nascondere i loro fondi ma partecipavano a eventi esclusivi oltre confine - dai tornei di tennis alle battute di caccia - per avvicinare personalità facoltose e offrire loro i servizi illegali. La quantità di denaro nascosta al fisco francese dal 2004 al 2012 grazie a Ubs ammonterebbe, secondo l'accusa, a 10 miliardi di euro.
L'impatto della notizia è stato pesante anche in Borsa: in seguito al verdetto, il titolo Ubs, ha perso oltre il 3%, bruciando circa due miliardi di dollari di capitalizzazione. La multa avrà infatti pesanti conseguenze sui bilanci della società, i cui accantonamenti per le spese legali si attestano a soli 2,5 miliardi di euro. Sempre che venga pagata. La banca ha infatti annunciato appello contro la decisione del giudice, sospendendo di fatto la sanzione. Il capo dello staff legale di Ubs, Markus Diethelm, ha parlato alla stampa di una "decisione incomprensibile" adottata "senza né fatti né prove". La banca afferma che spostare un conto dalla Francia alla Svizzera è in linea con la legge elvetica e di non aver saputo che i clienti avevano omesso di dichiarare al fisco francese i beni posseduti in Svizzera.