Difficile resistere a un mercato in continua evoluzione senza cambiare il proprio modello di business. Lo sa bene anche Ikea che con i suoi mobili low-cost ha conquistato il mondo dell’arredamento e che prova, almeno parzialmente, a cambiare di nuovo pelle. No, non abbandonerà il mondo dei mobili e del fai-da-te ma, come anticipato dal Financial Times, proverà a cambiare la formula con cui accedere ai prodotti. Dall’acquisto al noleggio. Con un occhiolino verso la sharing economy e alla velocità con cui oggi cambiano gusti e mode.
Prendere per poi restituire
Trampolino di lancio sarà la Svizzera che testerà nei prossimi mesi questa nuova formula. Il meccanismo, del resto, è semplice: scegli i mobili da noleggiare e una volta terminato il periodo concordato puoi restituire il prodotto procedendo a un nuovo prestito. Nell’intervista rilasciata al giornale americano, Torbjorn Loof, amministratore delegato di Inter Ikea, ha sottolineato che la misura vuole anche combattere gli sprechi e contribuire a un futuro più sostenibile: “Invece di buttare via i prodotti usati possiamo rimetterli a nuovo per riproporli quindi sul mercato. Allunghiamo, cioè, la loro vita”.
Lo scorso ottobre, come riportato anche dal Corriere, l’idea era stata anticipata dall’amministratore delegato di Ikea, Jesper Brodin, che aveva previsto di adottare un meccanismo simile per un pubblico specifico: quello degli studenti o dei lavoratori abituati a viaggiare e a cambiare spesso casa. Una opzione che sembra ora essere stata allargata a tutti e non solo a chi è abituato a non mettere radici in un determinato luogo.
Next step: gli abbonamenti
Se la sperimentazione dovesse dare risultati confortanti, Ikea potrebbe prendere in considerazione anche un’altra forma di accordo con i propri consumatori: quella degli abbonamenti. Un modo per fidelizzare ancora di più i clienti e, insieme, sconfiggere quell’idea per cui i mobili dell’azienda svedese sono esteticamente tra i migliori sul mercato ma destinati “a durare poco”.
La volontà di concedere una vita più lunga ai propri mobili rientra nelle intenzioni che spingono Ikea a diventare un’azienda più “green”. Produrre meno significa, infatti, incidere meno in termini di impatto ambientale e climatico. Tutte scelte, come quella di spostarsi dai grandi stabilimenti, spesso allocati in periferia, verso il centro cittadino, che servono a Ikea per rammodernare la propria immagine e affrontare le sfide di un mondo sempre più in cerca di sostenibilità.