Da lunedì arriva una vera e propria rivoluzione per lo shopping online, giusto in tempo per i regali di Natale. Il 3 dicembre entra infatti in vigore il regolamento europeo contro il geoblocking, ovvero quelle restrizioni agli acquisti via internet che scattano se non si risiede nello stato del venditore o si utilizza una carta di un altro Paese. Tutte barriere che ora cadranno tra i vari Stati membri e che vede l'Europa avvicinarsi ulteriormente alla prospettiva di un mercato unico digitale. Si tratta di un'innovazione che, come portata, è paragonabile alla fine del roaming dello scorso giugno, che ci consente di telefonare in un altro Paese Ue senza essere vessati da tariffe proibitive.
Non solo. "I siti che hanno più versioni a seconda del Paese, come per esempio i grandi gruppi di noleggio auto, le agenzie di viaggi online, ma anche i rivenditori di biglietti di concerti o dei parchi di attrazioni, non potranno più reindirizzare i clienti né rifiutarsi di vendere le offerte promozionali presenti su una delle loro pagine nazionali a persone che si collegano da altri Paesi", spiega Rai News 24, "per i beni fisici come abbigliamento, accessori o prodotti tecnologici, inoltre, nessun venditore può più rifiutarsi di accettare l'acquisto perché non fa consegne in un Paese diverso dal suo: in questo caso, dovrà trovare un accordo con il cliente, che passerà a ritirare l'acquisto direttamente dal commerciante o se lo farà spedire in una località coperta dal servizio spedizioni del commerciante".
1⃣ week to go: new rules on unjustified #geoblocking will kick in on 3 December.
— Andrus Ansip (@Ansip_EU) 26 novembre 2018
Starting next Monday, no more discrimination of online shoppers by their location, nationality or country of their bank card .
➡️All information here: https://t.co/qkO3aYWBkJ pic.twitter.com/BsRwB1mQ0h
Le norme non si applicano però ai prodotti audiovisivi e ingenerale coperti da copyright quali e-book, musica, videogiochi e software, per cui resta valido il principio della territorialità. Ovvero, se andate in Francia potrete continuare ad utilizzare il vostro abbonamento italiano a Netflix ma non potrete sottoscriverne uno alla versione transalpina. Nel 2020, però, Bruxelles studierà una riforma anche di questo settore.
Il mercato potrebbe crescere del 13%
"Il nuovo impianto legislativo rientra in un pacchetto più ampio di regole sull’e-commerce, all’interno del progetto del digital single market (un mercato online che riproduca l’assenza di barriere imposta in quello fisico)", leggiamo sul Sole 24 Ore, "secondo dati forniti dalla Commissione, fino al 63% dei portali web visualizzabili nella Ue prevedeva filtri capaci di dissuadere «in un modo o nell’altro» gli utenti dall’acquisto in un paese diverso dal proprio. Il mercato dell’e-commerce europeo dovrebbe raggiungere entro il 2018 un giro d’affari da 602 miliardi di euro, secondo i dati del portale Ecommerce news, mettendo a segno un rialzo del 13% rispetto al 2017".