La lettera inviata giovedì dalla Commissione europea per contestare la manovra per una deviazione "grave e senza precedenti" apre formalmente il processo che potrebbe portare prima a un'inedita bocciatura del documento programmatico di bilancio e poi a una procedura per deficit eccessivo contro l'Italia. La prossima tappa è prevista già lunedi' a mezzogiorno, termine ultimo entro il quale il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, dovrà rispondere alla richiesta di chiarimenti della Commissione.
Fonti di palazzo Chigi, a margine dei lavori dell'Asem a Bruxelles, hanno assicurato che il governo risponderà nei tempi previsti alla lettera inviata al ministro del Tesoro. "Nessuna decisione sul bilancio italiano è stata presa - assicura da Roma il commissario europeo, Pierre Moscovici - ma sarà molto importante quello che Tria scriverà nella sua lettera di risposta", chiarisce.
Una seconda chance per rientrare
Il collegio dei commissari si riunirà a Strasburgo il giorno successivo la deadline fissata per l'Italia: martedì 23 ottobre i commissari, a margine della seduta plenaria del Parlamento, discuteranno del 'dossier Italia'. Se nella sua risposta Tria non indicherà la volontà del governo di fare marcia indietro, entro martedì 30 ottobre la Commissione potrebbe annunciare la bocciatura della manovra, pubblicando una "opinione" negativa e la richiesta di presentare una "versione rivista". Per il governo italiano rappresenterebbe una seconda opportunità per riallinearsi alle regole europee, in particolare sugli obiettivi di deficit nominale e strutturale. A quel punto il governo avrebbe tre settimane per inviare un nuovo documento programmatico di bilancio, su cui la Commissione si deve esprimere "quanto prima". Se invece il governo decidesse di mantenere invariati i saldi della manovra, in quell'occasione l'esecutivo comunitario potrebbe scegliere la strada dell'apertura di una procedura per deficit eccessivo per violazione della regola del debito.
Il 5 e 6 novembre a Bruxelles sono previste le riunioni di Eurogruppo e Ecofin: formalmente il tema del bilancio italiano, e più in generale dei paesi che hanno ricevuto o riceveranno in queste ore le lettere di chiarimento da parte della Commissione, non dovrebbe essere in agenda. Ma è evidente che la questione sarà discussa dai ministri delle Finanze dell'Eurozona e della Ue. La lettera del vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, e del commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, è chiara: la versione attuale della manovra sembra indicare "una inosservanza particolarmente grave degli obblighi di politica finanziaria definiti nel Patto di Stabilità e Crescita".
La minaccia di procedura è inclusa implicitamente nel testo, quando afferma che "le conclusioni dell'ultimo rapporto 126/3 (sul debito) potrebbero necessitare una revisione". Se in queste settimane palazzo Berlaymont manderà le sue indicazioni, toccherà poi ai ministri delle Finanze dell'Eurogruppo e dell'Ecofin confermare le decisioni della Commissione, con ogni probabilità nelle riunioni del 3 dicembre e 4 dicembre.