C'è ancora tempo per rimettere le cose a posto. È questo il messaggio che giunge all'Italia dall'Indonesia dove si è tenuto il meeting annuale di Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale. Nel corso della tre giorni di incontri e discussioni sui principali temi dell'agenda mondiale, il 'caso-Italia' è stato tra gli argomenti più trattati.
La Commissione Ue si aspetta un cambio di rotta della maggioranza di governo sulla manovra prima di usare la clava della bocciatura del bilancio, cosa mai successa in precedenza. Per questo da Bali sono arrivate le parole concilianti del Commissario agli Affari economici Pierre Moscovici. "Non vogliamo entrare in conflitto con l'Italia" e il reddito di cittadinanza "si può fare anche senza aumentare il deficit. è una questione di scelte politiche", ha detto. Parole differenti rispetto a quelle pronunciate nella lettera del 5 ottobre scorso quando la Commissione espresse al governo "seria preoccupazione" per le cifre contenute nel Def.
Le diplomazie in Indonesia hanno lavorato molto per cercare di trovare una sponda nel ministro dell'Economia, Giovanni Tria che si è mostrato dialogante con le istituzioni. Il titolare di via XX settembre tuttavia deve fare i conti in patria con la decisa maggioranza gialloverde che vuole portare a casa (quasi) tutte e subito le promesse principali contenute nel contratto di governo.
Entro domani il governo dovrebbe mandare il documento programmatico di bilancio a Bruxelles. Senza modifiche la Commissione respingerà il testo - che in Europa non piace a nessuno nemmeno ai paesi 'amici' del governo Conte - sperando poi nel lavoro parlamentare per rendere più allineata alle regole europee la manovra del popolo come l'ha ribattezzata il vicepremier Luigi Di Maio. Fiducioso nel lavoro del Parlamento si è detto ieri il presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso di una conferenza stampa dove l'Italia i suoi conti pubblici e lo spread sono stati i protagonisti assoluti.
"Sono ottimista su un accordo. Bisogna stare tranquilli e abbassare i toni e avere fiducia in un compromesso senza drammatizzare", ha detto il presidente dell'Eurotower insolitamente loquace e disponibile a rispondere alle domande su un Paese membro dell'Eurozona. "Le parole sono cambiate tante volte aspettiamo i fatti", ha rimarcato invitando a moderare toni e parole. Quelle parole, ha spiegato, che hanno fatto schizzare in alto lo spread tra i Btp italiani in confronto con quelli tedeschi a danno "di famiglie e imprese".
Uno spread che secondo il Financial Times potrebbe far ripiombare in recessione il Paese anche alla luce del prossimo giudizio sul nostro paese di Moody's e Standard and Poor's. Ipotesi non condivisa dal presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro. "Questi livelli di spread non portano a una recessione" mentre per il direttore finanziario, Stefano Del Punta, un eventuale downgrade a fine mese certamente "non sarebbe una buona notizia ma il mercato in qualche modo sta già scontando il rischio".