Secondo il rapporto "Women Matter” di McKinsey (su un campione di 300 società) c’è una differenza di rendimento del capitale netto del 47% tra le compagnie con una partecipazione importante di donne nei loro comitati esecutivi rispetto a quelle con nessuna, e una differenza del 55% nei risultati operativi. Per la società di consulenza esiste quindi una correlazione tra la presenza di donne nel top management aziendale e migliori risultati finanziari.
A fronte di questo, nel 2017 solo il 2% dei finanziamenti di Venture Capital alle startup negli Usa è andato a società fondate da donne (il 9% dei decision makers delle società VC degli Stati Uniti). Mentre in Europa il numero di donne che effettivamente trasferiscono il denaro ed hanno responsabilità di gestione, sempre nei fondi VC, è inferiore al 5%. E’ quanto è emerso a Berlino l’8 e il 9 ottobre durante l’European Women delle donne in VC, community di 350 donne senior provenienti da 20 paesi europei (per un totale attivo in gestione di circa 15 miliardi di euro), un’iniziativa supportata da 19 ambasciatrici in Europa ed in Israele che hanno unito le forze per cambiare lo status quo nel mercato europeo e israeliano del VC.
Per l'European Women in VC arricchire il capitale di rischio europeo con la prospettiva femminile porta diversità nell'ecosistema delle startup, apre nuove aree di investimento e in generale migliora la qualità delle startup.
"Più donne lungo l'intera filiera dell'innovazione - ha sottolineato Alessandra Lomonaco Startup Advisor, socia di GammaDonna e ambasciatrice italiana di European Women in VC -significa maggiori risultati finanziari e di business. Non è una questione di etica o di principi, ma significa finanziare e progettare un ecosistema imprenditoriale più equilibrato per soddisfare le esigenze della nostra società nel suo complesso, a beneficio di uomini e donne”.
Per Kinga Stanislawska, Managing Partner di Experior VC, co-fondatrice di European Women in VC "il punto di vista femminile manca nel panorama degli investimenti VC. Ciò significa che le aziende che affrontano i bisogni delle donne, così come le società tecnologiche con fondatrici donne, trovano difficile trovare finanziamenti.
Gli investitori VC - ha aggiunto - perdono opportunità di investimento e la società nel suo insieme ci sta perdendo. È nostro proposito, come community delle European Women in VC fondata lo scorso anno, raddoppiare il numero di donne con ruoli direttivi e decisionali nei fondi VC”.