Il nome lo hanno preso da chi, nella storia antica, ha avuto il compito di trascrivere atti, leggi, libri, tenere la contabilità; Xriba lo fa sulla blockchain proprio come uno scriba lo faceva sui papiri, o sulle tavolette di terracotta. È una società londinese, ma dietro ci sono due italiani: Gianluca Massini Rosati e Federico Pacilli. E promette di portare velocità nei processi e accuratezza nel mondo della fatturazione elettronica: “Il nostro obiettivo è portare tutte le aziende verso l’automazione delle registrazioni contabili attraverso l’uso della blockchain e dell’intelligenza artificiale”, ha spiegato ad AGI Gianluca Massini Rosati, 36 anni di Orvieto, ma che l'azienda l'ha fondata a Londra.
L’ha lanciata nel 2018, dopo un po’ di anni di lavoro nella consulenza aziendale, e attraverso un finanziamento ottenuto con un ICO (qui abbiamo spiegato cosa sono e come funzionano) Xriba ha raccolto 12.8 milioni di dollari per circa 275 milioni di token (il corrispettivo delle azioni, nelle ICO) venduti. “Con questi fondi intendiamo finanziare lo sviluppo di vari software che aiuteranno gli imprenditori e le aziende a risparmiare tempo e soldi nella gestione di tutti gli adempimenti burocratici”, ha spiegato Massini Rosati. “L’Italia è un esempio unico al mondo per la digitalizzazione sulla fatturazione delle aziende, ma c’è un problema tecnico: l’attesa da quando un’azienda invia la fattura al feedback ottenuto, che può arrivare anche dopo 5-6 ore. Con la blockchain questo può avvenire in tempi assai più rapidi”.
Xriba per offrire questo servizio usa la bockchin di Eos, una delle tante disponibili. Le transazioni hanno un costo, come tutte le transazioni che avvengono sulla blockchain (che di base è il protocollo che ha reso celebre Bitcoin e che di fatto sostanzia tutte le criptovalute esistenti). Un’altro pezzo di tecnologia, spiega il fondatore, lo dà l’intelligenza artificiale che in Xriba “è usata per leggere le fatture, ma è una parte a cui stiamo ancora lavorando”.
Blockchain è diventato un termine piuttosto popolare in Italia dopo l’interesse più volte manifestato dall’attuale governo, che lo scorso 28 settembre ha lanciato un avviso pubblico per la selezione di 30 esperti per elaborare una strategia nazionale basata su questa tecnologia, che va dall’individuazione delle iniziative private già esistenti a livello nazionale, alla ricerca e lo sviluppo del protocollo, alla definizione di strumenti per favorire lo sviluppo di imprese e startup del settore. Che ha campi di applicazioni enormi e non ancora del tutto esplorati: la fatturazione elettronica è solo uno di questi.