Il pareggio di bilancio in termini strutturali sarà raggiunto gradualmente negli anni a seguire il 2021. È quanto si legge nella relazione al Parlamento che accompagna la nota di aggiornamento al Def. "L'approccio che il Governo intende seguire - si legge sulla relazione - combina responsabilità fiscale e stimolo alla crescita: nell'orizzonte di previsione considerato l'indebitamento netto nominale raggiunge il 2,4 per cento del Pil nel 2019, si riduce al 2,1 per cento nel 2020 e diminuisce ulteriormente all'1,8 per cento nel 2021. In termini strutturali, ciò corrisponderebbe ad un incremento dell'indebitamento netto pari allo 0,8 per cento nel 2019 e alla costanza del medesimo in ciascuno degli anni 2020 e 2021".
In manovra sarà avviata la prima fase dell'introduzione della 'flat tax', che prevede l'innalzamento delle soglie minime per il regime semplificato d'imposizione su piccole imprese, professionisti e artigiani. Ci sarà anche la riduzione della pressione fiscale, proseguirà anche per effetto del taglio dell'imposta sugli utili d'impresa per le aziende che reinvestono i profitti e assumono lavoratori aggiuntivi.
La valutazione del governo
Il Governo, sentita la Commissione Europea, intende quindi riprendere il percorso di convergenza verso l'obiettivo di medio termine "solo dopo che la crescita economica si sarà consolidata, in particolare quando il tasso di crescita del Pil reale ed il tasso di disoccupazione saranno tornati ai valori pre-crisi. L'esperienza degli anni passati, infatti, ha dimostrato che una politica di stimoli graduali e limitati ad un orizzonte annuale non e stata sufficiente a rilanciare appieno l'economia".
Il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato di competenza potrà aumentare fino a 68,5 miliardi di euro nel 2019, 56,5 miliardi nel 2020 e 45,5 miliardi nel 2021. Il corrispondente saldo netto da finanziare di cassa potrà aumentare fino a 147 miliardi di euro nel 2019, 110,5 miliardi nel 2020 e 96 miliardi nel 2021.
I passaggi più significativi
"L'obiettivo di indebitamento netto e fissato al 2,4 per cento del Pil nel 2019, al 2,1 per cento nel 2020 e all'1,8 per cento nel 2021, in coerenza con un obiettivo di saldo strutturale costante al -1,7 per cento del Pil in ciascuno degli anni del triennio 2019-2021. Le risorse derivanti dalla revisione dell'obiettivo di indebitamento netto sono finalizzate a evitare l'entrata in vigore degli aumenti Iva previsti dalla legislazione vigente nel 2019 e a ridurli per il biennio successivo, a finanziare le misure in tema di lavoro, protezione sociale, fisco, pensioni e investimenti, che saranno definite con la prossima legge di bilancio".
"Il Governo intende mettere in atto una serie di disposizioni per definire un sistema fiscale a misura di famiglia, alleggerendo il peso dell'imposizione tenendo conto del numero dei figli e della funzione sociale multidimensionale svolta dal nucleo familiare".
Secondo l'esecutivo
"è necessario, inoltre, potenziare la rete dei servizi a sostegno della famiglia e le agevolazioni per assicurarne la piu ampia fruizione, con particolare riferimento agli asili nido e alle strutture, anche private, per l'assistenza all'infanzia, nonché promuovere la valorizzazione del ruolo di supporto svolto dai Consultori familiari e dai Centri per la famiglia. In questa direzione occorre un coinvolgimento dei diversi livelli territoriali di governo, delle associazioni, e delle reti a sostegno delle famiglie nonché delle famiglie stesse".
Nel potenziare i servizi territoriali, spiega ancora il documento
"bisogna dare impulso a forme di integrazione e partnership tra la sfera pubblica e il mondo dell'associazionismo non profit delle imprese sociali; stimolare gli investimenti sociali; garantire la libera scelta dell'utente dei servizi pubblici, anche attraverso i voucher per i servizi alla persona; definire i livelli essenziali delle prestazioni che devono essere garantiti sull'intero territorio nazionale e razionalizzare l'Isee".
"L'iniziale impulso espansivo del 2019 determina una deviazione dal sentiero di convergenza verso il pareggio di bilancio strutturale per gli anni successivi, a fronte di un miglioramento del saldo di bilancio nominale, il saldo strutturale e previsto stabilizzarsi sul livello del 2019".
La valutazione del Governo, spiega il documento:
"e che una stance di politica fiscale restrittiva, e quindi piu vicina agli attuali parametri europei, priverebbe il bilancio pubblico di risorse destinate a rilanciare la domanda e a migliorare le prospettive di crescita di medio periodo e la sostenibilita sociale. Quest'orientamento e supportato dalla convinzione che l'economia italiana sia ancora ben lontana dalla piena occupazione delle risorse e che la persistente debolezza delle condizioni cicliche non sia adeguatamente colta dalle stime prodotte dalla metodologia ufficiale per la stima del prodotto potenziale e dell'output gap".
Il governo intende procedere con
"l'abolizione del patto di stabilità interno, che limita le capacita di intervento degli enti locali".
Il governo valuterà la possibilità di introdurre una nuova normativa relativa alle Gacs, le garanzie statali per le cartolarizzazioni di sofferenze bancarie, visto che quella vigente verra a scadenza nel marzo 2019,
"verificando anche la fattibilita tecnica dell'estensione alle cartolarizzazioni dei crediti classificati come inadempienze probabili".
L'interlocuzione con la Commissione Europea, spiega il documento
"inizierà nell'ultimo trimestre 2018, al fine di concordare le caratteristiche del meccanismo, per evitare la qualificazione come misura di aiuto di stato. Si procedera inoltre al completamento della riforma delle cooperative e banche popolari".
"Il Governo intende giocare un ruolo critico ma anche propositivo e propulsivo riguardo all'approfondimento dell'Unione Monetaria e alle politiche dell'Unione Europea, al fine di rafforzare la crescita economica e sociale e il ribilanciamento fra paesi membri in termini di livelli di reddito e di occupazione".
"All'interno di questo disegno dovrà essere garantita anche la tutela dei risparmiatori e la fiducia nel sistema bancario anche con il graduale completamento dell'Unione bancaria e del mercato dei capitali",
"Gli squilibri macroeconomici dei paesi membri devono essere corretti in modo simmetrico, coinvolgendo maggiormente quelli che attualmente presentano elevati surplus di partite correnti e di bilancio. Le distorsioni degli attuali meccanismi di sorveglianza multilaterale e delle regole di bilancio vanno superate, al fine di debellare le pressioni deflazionistiche, ancora oggi evidenti in alcuni paesi membri, e ripristinare un clima di ottimismo circa le prospettive economiche dell'Area euro e più in generale dell'Europa".
"Confido che la presente Nota di Aggiornamento ponga le basi per una proficua sessione di Bilancio e, cosa più importante, per una vera ripresa dell'Italia nei prossimi anni".
Conclude così la premessa alla Nota di aggiornamento del Def, il ministro dell'economia, Giovanni Tria.