È forte l'allarme maltempo nel Veronese, colpito nel fine settimana da nubifragi di straordinaria intensità che hanno indotto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a decretare questa mattina lo stato di crisi per Verona e le zone della provincia scaligera alluvionate. Gravi i danni causati dai 170 millimetri di pioggia caduti in 15 ore ad abitazioni, strade, impianti, opere pubbliche e strutture industriali e produttive, che mettono anche a rischio la vendemmia.
Le situazioni più gravi si registrano nell'est veronese e nei comuni di Monteforte d'Alpone, Zevio, San Martino Buonalbergo, Bovolone e nelle aree di Soave e Valpolicella, comprese le coltivazioni vitivinicole che fanno temere per le pregiate uve dell'amarone. "Chiederemo al governo non soltanto la dichiarazione dello stato di emergenza ma anche un'attenzione particolare a cittadini e imprese", ha spiegato Zaia, annunciando il rafforzamento delle 36 squadre dei volontari regionali già operanti sui territori. Il decreto sullo stato di crisi resterà "aperto" per consentire ai sindaci di completare il censimento dei danni.
Le piogge che si sono abbattute sul veronese hanno pochi precedenti per quantità e intensità in cosi' breve tempo: si sono registrati addirittura 178 millimetri di pioggia a Santa Maria di Negrar, 162 mm a Pedemonte e 146 mm a Illasi. Le squadre Saf (Speleo Alpini Fluviali) hanno portato in salvo diversi automobilisti rimasti bloccati nelle auto nelle strade allagate. Oltre 200 le richieste di intervento, con Vigili del fuoco e volontari impegnati incessantemente.
Molte vigne sono state allagate e c'è preoccupazione soprattutto per le uve che dovranno essere messe a dimora per fare l'amarone: l'inizio della vendemmia nell'area era previsto per il 10 settembre. Entro un paio di giorni l'acqua dovrebbe defluire ma c'è il rischio che le viti assorbano troppa acqua facendo scoppiare l'uva che quindi quindi dovrà essere raccolta velocemente. Si teme che le grandinate nelle aree tra Parona, Arbizzano e San Vito abbiano già compromesso la qualità dell'amarone.
Intanto non si placa il maltempo nelle Marche: a Jesi, investita sabato da una bomba d'acqua e da una grandinata che avevano causato l'allagamento di strade e del pronto soccorso dell'ospedale, nuove precipitazione hanno creato disagi sulla Statale 76, con tratto chiuso per rimuovere i tanti rami caduti sulla carreggiata. Sabato a Casabianca di Fermo un'automobile era rimasta incastrata nel sottopasso e allagamenti e disagi erano stati segnalati anche lungo la costa adriatica a Porto San Giorgio e Porto Sant'Elpidio.