Di Maio tira dritto, Salvini frena. Sulla revoca della concessione ad Austostrade per l'Italia il governo sembra avere posizioni diverse. Il ministro del Lavoro in serata ha detto che l'intenzione dell'esecutivo è "revocare la concessione ad Autostrade per l'Italia. La posizione del Governo è che chi non vuole revocare le concessioni ad Autostrade deve passare sul mio cadavere. C'è un volontà politica chiara".
Il leader del Movimento ha precisato poi che con l'atto avviato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti c'è stata "un'accelerazione". "Si avvia una procedura, si va avanti" ha detto parlando alla trasmissione "In Onda" si La7.
Il perché della decisione di revocare la concessione ad Autostrade per l'Italia "me lo ha spiegato un piccolo imprenditore", ha continuato Di Maio, "se fosse crollato il mio capannone mi avrebbero permesso di andare avanti? Di questo stiamo pagando di gravi inadempienze". Quindi "la volontà politica di questo governo deve essere quella di revocare le concessioni. Non ci sono borse che tengano, non ci siano trattative che tengano, no agli escamotage" (Repubblica).
"Per quanto mi riguarda e per quanto riguarda il ministro Toninelli che deve portare avanti la procedura, siamo d'accordo sulla revoca. Anche Salvini è d'accordo e il presidente del Consiglio Conte ci ha messo la faccia su questo tema" ha detto poi Di Maio. "C'è un impegno di tutto il governo: lo dobbiamo a tutte le vittime di quel ponte".
Lo stesso Salvini però ha parlato oggi al Corriere della sera, dove ha spiegato:
"Stiamo lavorando con gli avvocati e di sicuro va rivisto tutto il sistema delle concessioni, c'è chi ha fatto soldi a palate e mentre registra a bilancio miliardi di utile rivede al ribasso le cifre per la sicurezza. Ma non è questo il momento di parlare di rescissioni di convezioni o di contratti, faremo il punto nel governo la settimana prossima, prima vediamo cosa succede".
Il leader leghista si augura invece che Atlantia, la holding che controlla la Società Autostrade, metta a disposizione una cospicua somma "per le vittime, per la ricostruzione, per la messa in sicurezza". C'è da capire se "le società concessionarie sono disposte a cambiare paradigma" e "investire immediatamente, con anni di anticipo sui piani programmati [...] Hanno fatto soldi a palate negli anni trascorsi, ora bisogna capire quanto e come sono disposti a cambiare, perchè queste tragedie non si ripetano".