Sono passati solo pochi giorni dall’eclissi della Luna Rossa: un mondo che sembra lontano ma che presto potrebbe essere a portata di mano. Basterà recarsi in un aeroporto e prende un volo per fare un giretto nello spazio. Sembra la scena di un film americano ambientato in un futuro remoto, invece sarà realtà e lo sarà molto presto. E potrebbe essere proprio l’Italia, nello specifico Grottaglie, cittadina medievale pugliese famosa per le sue splendide ceramiche, al centro del futuro dei viaggi extraterrestri. Certamente lo sarà per quanto riguarda quelli suborbitali.
Nel blu dipinto di blu
Un aeroporto, quello di Grottaglie, che già da tempo ha smesso le normali attività con i voli di linea per dedicarsi a quelli privati e, soprattutto, dopo la firma di un protocollo di intesa tra la società Aeroporti di Puglia, il Politecnico di Bari, l’Asi e partner americani, in un sito di importanza fondamentale per i cosiddetti “test bed” dei velivoli senza pilota.
Ora il suo prossimo destino sarà quello di essere base per i voli turistici spaziali dopo due accordi firmati a Mola di Bari poche settimane fa da parte di Sitael (la più importante azienda spaziale privata): uno con Virgin Orbit per l’attività di lancio dei satelliti nello spazio; l’altro con Virgin Galactic e Altec, società controllata dall’Agenzia spaziale italiana.
Al futuro mancano due anni
Ma se pensate che si dovrà aspettare chissà quanto tempo vi sbagliate, infatti i voli potrebbero essere pronti già nel 2020. Così la piccola Grottaglie, 35mila abitanti, potrebbe unirsi agli altri 46 siti nel mondo individuati per i voli ultraveloci.
Un progetto non di ieri, quello di Richard Branson, l’eccentrico miliardario britannico proprietario della Virgin e protagonista della serie da lui stesso prodotta per la Fox e da lui medesimo interpretata (“Richard Branson, il miliardario ribelle”); infatti risale al 2011 l’inaugurazione, nel deserto del Nuovo Messico negli Stati Uniti, dello "Spaceport America", il primo aeroporto spaziale della storia, firmato dall'architetto britannico Norman Foster.
Nel 2014 poi ci fu anche un primo lancio di prova, finito però in tragedia con l’esplosione in volo dell'aeronave SpaceShipTwo e la morte del copilota. Da allora sono già 600 i facoltosi potenziali turisti che si sono prenotati un biglietto per lo spazio alla modica cifra di 250mila dollari e attendono ansiosi il viaggio interstellare.
E Conte ne parla con Trump
Un argomento non di secondo piano in Italia, tant’è che lunedì il premier Conte ha approfittato della visita alla Casa Bianca per confidare a Trump la sua volontà di incrementare i rapporti con gli Usa nel campo dei programmi spaziali e aerospaziali. E ha aggiunto “Abbiamo già una partnership tra Agenzia spaziale italiana e Nasa e speriamo di poter coniugare le nostre tecnologie in modo da poter lanciare nuovi aerei che attraversino l’atmosfera e che potranno collegare Italia e Usa in un’ora e mezza”.
Anche Emiliano è d’accordo
Sembra una di quelle frasi che presto finiranno sui social utilizzate per la produzione illimitata di Meme divertenti, ma non c’è proprio niente da ridere e ad assicurarlo è il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che oltre alla punta di orgoglio nel pensare che presto la bella Grottaglie potrebbe ritrovarsi al centro del mondo per quella che sarà una vera rivoluzione della storia dell’umanità (magari molto più avanti quando ne organizzeranno anche una versione low-cost alla portata di tutti), ma anche per le ripercussioni economiche della quale la sua regione potrà godere.
Fantascientifico anche il commercio agroalimentare
I viaggi suborbitali, tecnicamente quelli in grado di raggiungere una quota di 100 chilometri dalla terra e di liberarsi della forza di gravità, e che davvero potrebbero unire Italia e Stati Uniti in poco più di un’oretta, aprirebbero fantascientifici scenari anche per ciò che riguarda il commercio locale.
Se Grottaglie-Los Angeles è chilometro zero
Spiega infatti Emiliano: “I nostri prodotti della filiera agroalimentare pugliese potrebbero volare in due ore da Grottaglie a Los Angeles: questo cambia il concetto stesso di chilometro zero” e aggiunge “Un fico pugliese, se arriva fresco a Los Angeles, potrebbe costare dai sei ai sette euro!”. Non è un caso forse, allora, che San Giuseppe da Copertino, scelto come santo patrono degli astronauti data la leggenda secondo la quale cominciasse a levitare quando in stato di estasi, sia proprio di origini pugliesi.