Questa è la storia di una startup ma anche di un percorso imprenditoriale al contrario. Questa volta infatti è un'impresa italiana che va alla conquista di una straniera, nel caso specifico tedesca, e non il contrario. Il protagonista si chiama Vito Scavo, 43 anni, figlio di immigrati provenienti dalla provincia di Bari e trasferitisi in Baden-Wuerttemberg nei primi anni '80.
Scavo fin da ragazzo ha due passioni: il fitness e gli sport da combattimento, dal ju-jitsu al kickboxing (campione nazionale tedesco) al karate (campione europeo) e fare impresa (a 19 anni era già proprietario della sua prima palestra). In Germania scopre il modello di palestra McFit. L'idea gli piace e vuole collaborare con Rainer Schaller, fondatore della catena di palestre e socio unico della società. Comincia a mandargli il curriculum una, due, dieci volte. Ma come spesso accade non riceve alcuna risposta.
"Rinunciare non è mai stata un'opzione"
"Rinunciare - spiega Scavo - non è mai stata un'opzione per me. Sapevo quindi che avrei dovuto tentare un approccio diverso per riuscire a farmi notare". Così lascia la Germania, torna in Italia e apre una catena di palestre del tutto simile a quella fondata da Schaller, per disposizione degli ambienti, materiali e arredi, filosofia di business. Nel 2011, fonda a Treviso "Happy Fit" che, in soli 3 anni, arriva a contare 14 centri in tutta Italia, con un fatturato di 9 milioni di euro. Scavo torna a bussare alla porta di Schaller e questa volta si apre. Da qui all'integrazione della catena in McFit Global Group e all'ingresso di Scavo nel gruppo come braccio destro di Schaller, il passo è breve.
Oggi, dopo oltre 20 anni, il ceo e socio unico tedesco della più grande catena di centri fitness d'Europa lascia la guida della multinazionale tedesca da lui fondata all'italiano. Con effetto immediato Schaller (49 anni) si ritira dalla gestione operativa del core business di McFit Global Group e cede questo ramo al suo coo (direttore operativo), Scavo. "In passato ho avuto collaboratori di alto livello - ha dichiarato Schaller - ma con nessuno di loro mi sarei mai sentito tanto sicuro da arrivare a compiere questo passo. La nostra azienda ha una filosofia molto particolare che è fondamentale aver interiorizzato per poterla portare avanti con successo".
Le ragioni di un successo
Prosegue intanto il piano di espansione di McFit in Italia. La catena tedesca di palestre entro la fine dell'anno punta ad aprire altri 3 centri, a Bologna, Torino e Roma. Dal 2011, anno dell'inaugurazione del primo centro italiano a Verona, la multinazionale ha aperto 29 centri nel nostro Paese che costituisce il terzo mercato in Europa per il fitness. Prerogativa McFit, quella di offrire palestre di alto livello, dal design avanguardistico, con una vasta scelta di allenamenti, ad un prezzo che chiunque si possa permettere (circa 24 euro al mese). In Europa sono 250 i centri in Europa - in cinque diversi Paesi - aperti 365 giorni l'anno e accessibili dagli abbonati con una sola membership card.