Nissan si appresta a interrompere la produzione di auto diesel destinate al mercato europeo. Il costruttore giapponese intende così concentrarsi sullo sviluppo delle elettriche e conta di arrivare ad almeno il 50% dei suoi volumi con vetture a batteria entro il 2025.
La decisione della Casa nipponica si spiega soprattutto con le nuove politiche ambientali europee che richiedono limiti sempre più stringenti per quanto riguarda le emissioni e fa seguito anche a un calo del mercato del diesel in Europa. Neri primi quattro mesi del 2018 – secondo i dati ACEA l’associazione europea dei costruttori – le auto a gasolio hanno visto una contrazione nelle vendite pari al 17% rispetto all’anno precedente. Anche in Italia – dove il diesel ha resistito di più – il calo è arrivato al 2,7%.
Nissan non è il primo costruttore giapponese a dare l’addio alla produzione dei diesel per il nostro continente. La stessa scelta è stata fatta da Toyota che già dal primo gennaio del 2018 non propone più vetture a gasolio sul mercato italiano e che al Salone di Ginevra 2018 ha invece annunciato che l’addio al diesel per tutta l’Europa, tranne un piccolissimo segmento di mercato coperto da tre proposte certo non fra le più popolari del marchio, il Land Cruiser, la Hilux e il Proace. Nella seconda metà del 2017 anche Subaru ha annunciato che a partire dall’anno fiscale 2020 non avrebbe più commercializzato auto diesel in Europa e in Australia.
Da Londra a Città del Messico, strade chiuse al diesel
Le ragioni del calo endemico delle vendite dei diesel sono da ricercarsi anche nella scelte politiche che molte città stanno annunciando in questi mesi. Londra applica già da anni la Congestion Charge – che colpisce soprattutto i motori a gasolio – e da ottobre ha inasprito i costi con la T-Charge, che costringe chi voglia circolare in un’ampia fascia centrale della capitale inglese a spendere l’equivalente di 23 euro al giorno. Stesso discorso per Atene (stop alle emissioni di diossido di azoto dal 2025) mentre il sindaco di Parigi Anne Hidalgo ha annunciato il blocco delle vetture diesel e benzina, così come hanno fatto i primi cittadini di Madrid e perfino della lontana (e inquinatissima) Città del Messico.
Anche le città tedesche – comprese quelle come Stoccarda sedi delle grandi industrie dell’automotive – si sono unite alla schiera e una recente pronuncia del tribunale amministrativo di Lipsia ha confermato il loro diritto a scegliere se e quando bloccare la circolazione delle vetture a gasolio. Anche in Italia ci si muove in proposito. Il sindaco di Roma Virginia Raggi ha parlato al C40 di Città del Messico di stop ai motori diesel privati a partire dal 2024 nella zona centrale della Città Eterna: strette alla circolazione delle auto a gasolio sono arrivate anche a Milano (da febbraio 2018 niente centro storico per diesel euro 3 e 4 senza filtro antiparticolato con la sola eccezione dei residenti) e a Torino (dove si parla di “limitazioni emergenziali temporanee”, in linea con quello che succede nel resto d’Europa.