Equilibri precari: dopo la sentenza su Foodora a Torino ora anche gli Usa danno ragione a Uber
Equilibri precari: dopo la sentenza su Foodora a Torino ora anche gli Usa danno ragione a Uber

Equilibri precari: dopo la sentenza su Foodora a Torino ora anche gli Usa danno ragione a Uber

 Uber
 (Afp) -  Uber
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Foodora
Foto: Sebastian Gollnow / DPA  - Foodora
 Fattorini Foodora
Foto: Nicolas Liponne / NurPhoto  -  Fattorini Foodora
Foodora cibo a domicilio
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  • In attesa di leggere le motivazioni della sentenza, ribadisce che nessun rider coinvolto nelle richieste di ottobre scorso è stato licenziato e a tutti era stata data la possibilità di rinnovare il contratto in scadenza.
  • Il compenso dei rider era di 5,60 euro l'ora, per cui per guadagnare 800 euro servivano 143 euro al mese, 35 a settimana. L'attuale compenso dei rider è di 4 euro a consegna. In media i rider svolgono almeno due consegne l'ora per cui, per guadagnare 800 euro servono circa 100 ore al mese, circa 25 a settimana.
  • I rider che collaborano con foodora hanno un contratto di collaborazione coordinata e continuativa che, a differenze di collaborazioni in ritenuta d’acconto o con partita IVA, prevede importanti tutele come i contributi Inps e l’assicurazione Inail in caso di infortuni sul lavoro, oltre ad una polizza assicurativa in caso di danni contro terzi che la società tiene a suo carico. Foodora ricorda sempre a tutti i rider la necessità di osservare le regole del codice della strada e adotta tutte le misure di sicurezza necessarie a tutelare la sicurezza dei suoi collaboratori, fornendo loro gli strumenti di protezione individuale (come casco, box / zaino termico ad alta visibilità, luci di posizionamento...) e le informazioni in merito ai rischi specifici connessi con l’attività. Per foodora è infatti fondamentale il rispetto del codice della strada e la sicurezza dei propri collaboratori.
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