Il dado è tratto. Italo-Ntv va agli americani del fondo Global Infrastructure Partners, azionariato solido che negli ultimi mesi ha deciso di buttarsi senza esitazione in investimenti nel settore ferroviario a livello mondiale. I soci di Italo 'Nuovo trasporto viaggiatori' (Ntv) hanno accettato l'offerta presentata dal fondo Gip per l'acquisto dell'intero capitale sociale di Italo. Lo ha reso noto la società con un comunicato diffuso nella tarda serata di ieri. L'offerta verrà vagliata stamane in un Cda che procederà al ritiro della domanda di autorizzazione alla pubblicazione del prospetto depositata presso Consob e di ammissione a quotazione delle azioni della società depositata presso Borsa Italiana.
I termini di acquisto
Come appunto comunicato ieri sera, gli azionisti di Ntv hanno accettato l'offerta per l'acquisto dell'intero capitale sociale, per un controvalore di 1,94 miliardi e incasseranno un dividendo di 30 milioni di euro già deliberato dall'assemblea lo scorso 19 gennaio, la società acquirente sosterrà le spese relative all'interrotto processo di quotazione fino a 10 milioni. L'esborso del fondo statunitense arriva a un controvalore complessivo di 1,98 miliardi. L'offerta prevede che l'attuale compagine azionaria possa rientrare in possesso di una quota fino al 25% del capitale. Più precisamente, "conferma l'opzione dei destinatari dell'Offerta di reinvestire fino ad un massimo del 25% dei proventi derivanti dalla vendita alle stesse condizioni di acquisto da parte di GIP. A tale opzione possono aderire uno o piu' destinatari dell'offerta fermo restando il limite massimo del 25%". La sottoscrizione del contratto di compravendita, "la cui esecuzione (closing) è condizionata all'ottenimento dell'autorizzazione antitrust prevista per legge", è prevista entro l'11 febbraio.
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Scrive Repubblica: Gli americani che puntano due miliardi di euro su Italo-Ntv sono uno squadrone coeso e con una grande esperienza nel settore delle infrastrutture. Soprattutto nei porti, aeroporti, società ferroviarie cargo, energia anche rinnovabile. La potenza di fuoco di Global Infrastructure Partners è fuori discussione: tra il 2013 e il 2015 Gip ha dismesso diverse partecipazioni in gruppi importanti, soprattutto nel settore energetico incassando denaro fresco. E adesso ha tanto cash da spendere. Tra l'agosto scorso e le ultime settimane ha chiuso ben cinque acquisizioni importanti. Gestisce 40 miliardi di dollari, macina 5 miliardi di utili l'anno e ha un esercito di 21mila dipendenti in tutto il mondo.
E il fondo ha deciso da qualche tempo che lo shopping migliore nel settore ferroviario, per prezzo e prospettive è proprio quello da portare a termine in Italia, dove l'alta velocità ha scatenato una guerra mai vista e dove lo sviluppo del comparto si avvale di una forte partecipazione pubblica, spinta pure dal matrimonio Fs-Anas. In Italia c'è anche molto know how ferroviario: siamo, in fondo, il Paese dei treni. Un modo anche indiretto di carpire segreti e tecnologie dei binari per (magari) importarli successivamente nell'America di Donald Trump che sogna una vera alta velocità-capacità su ferro.
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Oggi arriverà il via libera definitivo del Consiglio di amministrazione, il mandato finale a chiudere l'accordo con gli americani entro sabato.