Il Governo conferma le sue proposte sulle pensioni, con alcune aperture alle richieste dei sindacati, che per compiere una valutazione vogliono vedere i testi scritti. Il tavolo 'politico' a palazzo Chigi sulla previdenza termina con un nuovo appuntamento, fissato per sabato mattina.
L'esecutivo ha ribadito di essere disposto a esentare dall'innalzamento dell'età pensionabile 15 categorie di lavoratori che svolgono mansioni gravose (alle 11 previste dall'Ape social si aggiungono i marittimi, gli operai agricoli, i pescatori e una parte dei siderurgici) che abbiano il requisito di 30 anni di contributi e siano stati occupati in tali mansioni per 7 anni negli ultimi 10. Una platea solo lievemente superiore a quella ipotizzata nelle scorse settimane, quando si parlò di 36 anni di contributi e 6 anni di mansioni gravose su 7.
Il governo ha poi accolto la richiesta dei sindacati di insediare una commissione che dovrà valutare lavori e aspettative di vita nonchè affrontare la separazione di assistenza da previdenza. Secondo quanto riferito dai sindacati, l'esecutivo ha dato disponibilità ad ampliare successivamente le 15 categorie a seguito del lavoro di tale commissione.
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Altra risposta 'incassata' da Cgil, Cisl e Uil è il recupero delle risorse destinate ad Ape social e precoci non utilizzate. Sarà anche rivisto il meccanismo di calcolo dell'aspettativa di vita sulla base della media e non delle differenze di picco e favorita la previdenza integrativa dei lavoratori pubblici.
Secondo il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, l'insieme delle misure ha un valore di 300 milioni e l'intesa tra Governo e parti sociali sarebbe "un segnale di collaborazione molto positivo per il Paese". La mano tesa del premier è stata soppesata dalla segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, secondo cui nella proposta del governo vi sono alcune cose molto buone, altre da correggere e alcune che mancano, ma che possono essere trovate nella prosecuzione del confronto.
Più critica invece la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, secondo cui la distanza tra le proposte di palazzo Chigi e la piattaforma sindacale è ancora molto significativa: in particolare le risposte sull'aspettativa di vita sono "ampiamente insufficienti".
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Insoddisfatto anche il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo, che vuole vedere i testi scritti per esprimere un giudizio appropriato: "Verba volant, scripta manent", ha ricordato. Se vi sarà un accordo - ha riferito - entrerà nel ddl di bilancio in discussione in Parlamento. Il governo, ha assicurato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, si è impegnato a predisporre il materiale e a definire le risposte, fermo restando che l'aspettativa di vita resta un pilastro del sistema previdenziale: ma il confronto è andato avanti per mesi e il dialogo - ha detto - dimostra sempre la sua utilità.