"Loro sono bravi nella creazione di guide, noi nella prenotazione ma meno sui contenuti. Siamo complementari". Ecco perché Musement, servizio che permette di acquistare biglietti ed esperienze di viaggio, ha acquisito l'olandese Triposo, una guida turistica digitale redatta automaticamente, grazie all'intelligenza artificiale. A spiegare l'operazione è Alessandro Petazzi, fondatore e ceo della società italiana. Risponde all'Agi da Las Vegas, dove sta lavorando per crescere negli Stati Uniti, prossima tappa nel percorso di espansione. Triposo e Musement si incastrano perfettamente. La prima aveva bisogno di un sistema per monetizzare, la seconda di un modo per raccontare le mete di viaggio.
Anche Musement produce "consigli", ma lo ha fatto fino a ora in modo manuale. E così, afferma Petazzi, "È impossibile coprire un numero elevato di città". Triposo, invece, grazie al machine learning (cioè a software capaci di elaborare dati e imparare dall'esperienza) può trattare "decine di milioni di punti di interesse". L'altro "incastro" riguarda la monetizzazione: Musement ha raccolto circa 16 milioni di dollari in tre round (l'ultimo, da 10 milioni, è arrivato un anno fa).
Nel 2017 è stato utilizzato da 500 mila persone per acquistare biglietti e si attende di chiudere l'anno con un fatturato raddoppiato attorno ai 20 milioni. Anche Triposo è stata capace di attrarre investimenti (8 milioni di dollari) e utenti (l'app è stata scaricata 10 milioni volte) ma, a differenza di Musement, non è riuscita a trasformare la platea in fatturato.
L'asse Milano Amsterdam sul turismo
I primi contatti risalgono a metà 2016, ma con la prospettiva di un accordo commerciale. "Poi", dice ancora Petazzi, "le trattative si sono evolute e, alla fine del 2016, si è iniziato a parlare di acquisizione. Con un'accelerazione tra la primavera e l'estate di quest'anno". Le due società continueranno a operare in modo indipendente. Combinando le diverse sedi: Musement ha il suo quartiere generale a Milano, Triposo ad Amsterdam. "Ma le tecnologie convergeranno", per offrire un servizio più completo ai viaggiatori. Sia direttamente (tramite i siti e le app di Triposo e Musement) sia indirettamente (sulle altre piattaforma di viaggio). La combinazione tra le due società avrà tre direttrici.
La prima: ampliare l'area che si rivolge alle altre imprese (il cosiddetto b2b), che oggi genera circa un terzo del fatturato. Petazzi fa l'esempio di Hostelworld: "Se prenoti un ostello, la piattaforma ti suggerisce l'acquisto di attività e biglietti. è un nostro servizio. Domani saremo in grado di fare lo stesso proponendo guide di viaggio e consigli personalizzati". E puntando ad accordi commerciali con altre società come Skyscanner o Booking.com. Pare invece più complicato dialogare con TripAdvisor, che in pancia ha già Viator, un concorrente di Musement. Seconda direttrice di sviluppo: "Attingere ai 10 milioni di download di Triposo per offrire anche a quegli utenti la possibilità di prenotare". Terza: "Migliorare l'esperienza di utilizzo sull'app e sul sito di Musement". E poi c'è la prospettiva di un'espansione territoriale.