Bruxelles - L'Italia ha deciso di bloccare la revisione di medio termine del bilancio pluriennale dell'Unione europea per il 2014-2020. Lo ha annunciato il sottosegretario agli Affari Europei Sandro Gozi a margine del Consiglio Affari Generali. "Eravamo pronti ad approvare la proposta della Commissione, ma la proposta di compromesso fatta dalla presidenza slovacca non è coerente con le ambizioni Ue", ha spiegato. Non si tratta di un veto, perché quella di oggi non è la sede di decisione sulla revisione, ma di una "riserva" che, di fatto, blocca il provvedimento.
Questa situazione, in realtà, consente di continuare i lavori per il bilancio 2017, visto che per l'approvazione del budget per un singolo anno è richiesto il voto a maggioranza, ma non quelli che per il budget di bilancio pluriennale, come ha sottolineato Ivan Korcok, ministro degli Esteri e degli Affari europei della Slovacchia, Paese che ha la presidenza di turno dell'Ue.
Il sottosegretario agli Affari Europei Sandro Gozi ha spiegato la scelta dell'Italia: "Ci auguriamo che la nostra posizione spinga l'Europa a essere più coerente con se stessa, a mettere i soldi dove mette le parole e le priorità - ha detto - in questi mesi l'Europa ha parlato di sicurezza, di immigrazione, di fare di più per la disoccupazione giovanile, di diventare meno tecnocratica e capace di rispondere meglio alle esigenze dei cittadini: parlare delle priorità politiche senza metterci le risorse adeguate è un esercizio che non siamo più disposti ad accettare".
Gozi ha aggiunto, a nome del governo italiano e anche dopo le polemiche sulla "sparizione" della bandiera Ue dalle spalle del premier Renzi in occasione dell'ultimo dibattito "online" con i cittadini, "non siamo nazionalisti né populisti. Siamo però molto stanchi delle ambiguità e delle contraddizioni europee e molto stanchi di un'Europa che dice alcune cose e ne fa altre, di un'Europa piccola con le cose grandi e grande con le cose piccole. Siamo convinti che se l'Europa non cambia rischia la disintegrazione". Ecco perché, ha aggiunto, "ci vuole una bella scossa: la sveglia era suonata con Brexit e ci siamo addormentati, doveva suonare con Bratislava e ci siamo addormentati, adesso molti dicono che suona con Trump: se non vogliamo morire di insonnia, sarà bene che la usiamo per cambiare l'Europa. Solo così risponderemo alle esigenze dei cittadini".