Roma - I circa 8.000 dipendenti di Equitalia andranno nella nuova società di riscossione. Lo stabilisce il decreto fiscale, che fissa alcuni criteri.
Con la soppressione di Equitalia, dal 1 luglio 2017, il personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato, in servizio alla data di entrata in vigore del decreto fiscale firmato oggi dal presidente della Repubblica, "senza soluzione di continuità e con la garanzia della posizione giuridica ed economica maturata alla data del trasferimento" è trasferito alla nuova Agenzia delle entrate-Riscossione "previo superamento di apposita procedura di selezione e verifica delle competenze, in coerenza con i principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità".
Nel decreto si precisa che a far data dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto, "il personale delle società del Gruppo Equitalia proveniente da altre amministrazioni pubbliche è ricollocato nella posizione economica e giuridica originariamente posseduta nell'amministrazione pubblica di provenienza la quale, prima di poter effettuare nuove assunzioni, procede al riassorbimento di detto personale, mediante l'utilizzo delle procedure di mobilità di cui all'articolo 30 del decreto legislativo n. 165 del 2001 e nel rispetto dei vincoli in materia di finanza pubblica e contenimento delle spese di personale.
Il riassorbimento può essere disposto solo nei limiti dei posti vacanti nelle dotazioni organiche dell'amministrazione interessata e nell'ambito delle facoltà assunzionali disponibili.
Nel caso di indisponibilità di posti vacanti nella dotazione organica dell'amministrazione di provenienza, tale personale può essere ricollocato, previa intesa, ad altra pubblica amministrazione con carenze di organico, anche in deroga alle vigenti disposizioni in materia di mobilità e, comunque, nell'ambito delle facoltà assunzionali delle amministrazioni interessate". (AGI)