Roma - "Il pacchetto Industria 4.0 aiuterà le imprese italiane a rilanciare la competitività, attraverso gli investimenti, facendo così ripartire l'economia". E' quanto ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, in un Videoforum a Repubblica Tv. "Gli incentivi - ha aggiunto il ministro - andranno alle imprese che innovano e che fanno ricerca. Quello che rischia di bloccare la crescita, in Italia così come in Europa è proprio la mancanza di investimenti".
Torino - in base ai dati Censis - è al primo posto nella classifica per il ranking delle aziende manifatturiere innovative. "I segnali che abbiamo sono positivi. Il nostro settore manifatturiero cresce e reagisce anche in questo particolare contesto economico", è il commento di Vincenzo Ilotte, presidente della Camera di Commercio del capoluogo piemontese. In particolare, Ilotte evidenzia, oltre all'importanza di settori tradizialmente forti per l'industria torinese come l'automotive, il peso dell'aerospaziale a Torino. "Un distretto - spiega ancora - che vede la presenza di 140 imprese, dalle maggiori, come Thales Alenia Space o Atec, alle più piccole, ma che, nel 2015, ha registrato esportazioni di beni pari a 1,3 miliardi di euro e una crescita del 25-26%. E ancora: lo scorso anno ha registrato un saldo positivo con 600 milioni di euro in più. Un settore - ha aggiunto - che è un po' la piccola Cina del Piemonte. E quello che è importante è che in questo ambito si lavora su una programmazione di ampio respiro, improntata all'innovazione e alla ricerca. C'è insomma molta legna da mettere nel fuoco". Per Ilotte l'ambito dell'industria 4.0 in Piemonte parte anche da questi "numeri positivi": "siamo pronti, le nostre imprese sono perfettamente in grado di crescere e reagire. Le condizioni ci sono: dalla spesa delle famiglie che cresce ai segnali che le nostre imprese, tradizionali e nuove, ci stanno dando".
Per Marco Grilli, rettore del Politecnico di Torino, con l'industria 4.0 "ci giochiamo, prima di tutto come Paese, e poi come territorio, una parte importante della nostra competitività. L'Italia resta la seconda potenza manifatturiera in Europa e il nostro territorio ha un ruolo certamente importante. Ma non basta fermarsi a questa cifre - dice il rettore Gilli - ora la grande sfida è innovare. E in questo senso le università hanno un ruolo fondamentale. Del resto il programma messo a punto e annunciato recentemente dal Governo su industria 4.0 prevede alcuni centri di competenza ed uno di questi è incentrato sul Politecnico di Torino. E' una sfida che riguarda tutti gli attori del territorio: moltissima ricerca deve essere trasferita sull'innovazione e la partnership tra atenei e imprese diventa sempre più fondamentale".
Secondo Grilli nel capoluogo piemontese "questo lavoro si sta portando avanti da tempo e c'è una buona sinergia che sta crescendo tra atenei ed imprese. Tutto questo però non dovrebbe solo servire alle realtà manifatturiere presenti ma anche ad attirare aziende estere sul territorio. E in questo senso l'esperienza di General Motors a Torino, che attualmente occupa 700 addetti ed è in espansione, è un esempio". Per Gilli, però, la partnership tra atenei ed imprese "è ancora più necessaria in un tessuto industriale, come il nostro, fatto in prevalenza da piccole e medie imprese, che hanno molto più bisogno di fare ricerca ed innovazione. Spesso le grandi aziende possono operare in questo senso al proprio interno - ha aggiunto - ma sono le medie e piccole che hanno bisogno di un rapporto più forte con i centri ricerca e le università. Aziende medie e piccole come quelle presenti a Torino, che sono sopravvissute alla crisi - ha concluso - e lo hanno fatto proprio sapendo innovare".(AGI)