Roma - "Vorrei rassicurare tutti i parlamentari che l'approccio che il governo tiene sia nei confronti delle istituzioni nazionali che internazionali è che l'apporccio del governo è la ricerca del dialogo". Lo ha sottolineato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, rispondendo alle domande nell'audizione parlamentare sulla Nota di aggiornamento al Def. "Non c'è nessun braccio di ferro, nessuno scontro frontale ma uno scambio di opinioni su argomenti difficili quali il rispetto dei vincoli interni e il sostegno alla crescita del Paese", ha aggiunto Padoan."Non c'è piano b con la Commissione, con la Commissione c'è dialogo", ha spiegato Padoan. "Il dialogo è continuo e proseguirà nei prossimi giorni", ha aggiunto il ministro.
Fmi taglia le stime del Pil italiano: 2016 a +0,8% e 2017 a +0,9%
Nell'audizione, Padoan ha replicato alle critiche di Bankitalia e Upb sulle stime riportate nella nota di aggiornamento del Def: la crescita del Pil dell'1% nel 2017 è un obiettivo "ambizioso ma realizzabile" e le stime di crescita non sono una "scommessa" ma frutto della legge di bilancio. Il ministro sottolinea anche che "il recupero dei livelli di prodotto pre-crisi si sta rivelando più lento di quanto desiderabile".
La stima del Pil dell'1% nel 2017, chiarisce Padoan, è "un obiettivo ottimistico secondo alcuni, ambizioso secondo altri, anche se realizzabile. Anche noi consideriamo che questo obiettivo sia ambizioso perché abbiamo il dovere di esserlo". Il Pil programmatico nel 2017 "non è una scommessa. è la stima dell'effetto che la manovra produce sul prodotto".
E proprio la manovra è "costruita con la cura alla composizione che spesso è stata evocata dal presidente della Bce e che ieri è stata richiamata durante l'audizione di banca d'Italia, quale elemento cruciale di una strategia sostenibile per la crescita", riferisce. Intanto il deficit continua a calare: "la diminuzione dell'indebitamento netto, avviata nel 2014, si conferma anche nel 2017. Il deficit scende".
"Il saldo di bilancio corretto per gli effetti del ciclo economico nel 2017 viene stimato sullo stesso livello del 2016 (1,2%) ed è in linea con un percorso di consolidamento delle finanze pubbliche", aggiunge Padoan. Più in generale Padoan ribadisce che resta ferma l'intenzione del governo di andare avanti con le privatizzazioni: "proseguiremo con il programma di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico e di privatizzazioni frenato quest'anno dalle condizioni di elevata volatilità dei mercati finanziari e dall'esigenza di valorizzare adeguatamente le imprese controllate dallo Stato attraverso piano industriali ambiziosi".
Quanto all'ipotesi di un condono, di cui aveva chiesto l'onorevole Rocco Palese, il ministro ribatte con un secco "Assolutamente no". Sulla crescita, "Numeri inventati? Chiedo un po' di rispetto se non per me per i miei colleghi" ha chiosato Padoan. "Non è propaganda dire che c'è un'evidenza abbondante sul fatto che le riforme istituzionali hanno un impatto sulla crescita", ha aggiunto. (AGI)