Roma - In "situazioni straordinarie" non si puo' escludere un "sostegno pubblico" per risolvere il problema delle sofferenze bancarie, particolarmente delicato in Italia. La conferenza stampa odierna di Mario Draghi sara' stata sicuramente accolta in modo positivo a Roma, impegnata in un difficile braccio di ferro con Berlino sulle norme europee sul salvataggio degli istituti in difficolta', che vietano gli aiuti di Stato (bail-out) in favore del recupero delle perdite ai danni degli investitori (bail-in). Norme che consentono pero' margini di flessibilita' che il presidente della Bce invita a sfruttare quanto possibile dato che, secondo lui, sarebbe "utile" e "importante" la presenza di un salvagente di Stato per attutire distorsioni di un mercato dei crediti deteriorati che va comunque avviato al piu' presto.
Draghi viene interpellato nello specifico su Mps ma, nel suo ruolo, non puo' commentare su situazioni specifiche, soprattutto se mancano otto giorni alla diffusione dei risultati degli stress test dell'Eba. Il numero uno dell'Eurotower prende quindi la questione alla larga e parla di una soluzione basata su "tre pilastri", ovvero "un meccanismo di supervisione complessivo, un mercato delle sofferenze efficace e l'attuazione di tutte le norme necessarie perche' questo mercato funzioni". In questo contesto, "non va escluso un sostegno pubblico in condizioni straordinarie" che sarebbe "importante" in caso di "malfunzionamento del mercato dei crediti deteriorati" o "quando si vogliano evitare vendite incontrollate".
Affrontando in maniera piu' diretta la situazione delle banche della penisola, Draghi ha affermato che i passi compiuti finora dall'Italia nella soluzione del problema dei crediti deteriorati "vanno nella direzione giusta". "I crediti deteriorati in Italia sono un grande problema e ci vorra' tempo per risolverlo, come ci e' voluto tempo ovunque", ha proseguito, "dovremmo pero' essere consci che piu' questa situazione va avanti, meno il sistema bancario sara' capace di trasmettere all'economia reale gli stimoli della politica monetaria; inoltre un elevato livello di sofferenze rende una banca particolarmente vulnerabile ai mercati".
Draghi ha quindi ribadito che "un sostegno pubblico sarebbe molto utile ma dovrebbe essere concordato con la Commissione sulla base delle regole". "Bisogna creare un quadro normativo nel quale i crediti deteriorati possono essere scambiati", ha detto ancora Draghi, "la domanda e' cosa si puo' fare per accelerare una soluzione e la risposta e': un mercato dei crediti deteriorati che funzioni".
Nessuno sbilanciamento sulla Brexit, invece: serve ancora tempo per valutarne le conseguenze. Draghi ha pero' osservato "l'incoraggiante resistenza" con cui i mercati e le banche hanno reagito e ha auspicato che il processo venga gestito in maniera spedita. (AGI)