Roma - Fitch ha confermato il rating di lungo termine dell'Italia a 'BBB+', l'outlook è stabile. Lo rende noto l'agenzia di rating.
"Il merito di credito dell'Italia è supportato da una grande economia, di alto valore aggiunto e diversificata, con un indebitamento del settore privato moderato e un sistema pensionistico sostenibile", scrive Fitch nel report sull'Italia. Questi punti di forza sono bilanciati da un alto debito pubblico e da una crescita debole.
Il debito si attesta a fine 2015 al 132,7% del Pil a fronte di una media del 42% dei paesi con rating a BBB+. Sebbene l'agenzia preveda un calo del debito quest'anno, esso rimarrà sopra il 120% fino alla fine del decennio, lasciando l'Italia altamente esposta a potenziali shock avversi. Le previsioni del Def 2016-2019, evidenzia l'agenzia, in particolare quelle sul deficit, "alleggerendo continuamente gli obiettivi di medio termine danneggiano la credibilità delle stesse e aumentano i rischi al ribasso per le nostre proiezioni di bilancio".
Il calo del defcit nel periodo 2015-2016 è quasi tutto dipeso dalla diminuzione dei costi per gli interessi. Tuttavia le elezioni politiche (che si terranno nel 2018 ma potrebbero essere anticipate) aumentano il rischio che il percorso di medio termine per il pareggio di bilancio, delineato nel Def, venga ancora una volta rimandato. Riguardo al settore bancario, Fitch considera quello italiano caratterizzato da una "debole qualita' degli asset e da frammentazione settoriale", inoltre l'agenzia prevede un aumento "delle sofferenze bancarie nel 2016 anche se a ritmo più lento". Giudizio positivo sulla riforma costituzionale che, se passerà, "dovrebbe portare a politiche più efficaci che, insieme alla legge elettorale, dovrebbe garantire governi più stabili", in ogni caso "i rischi politici dovrebbero aumentare significativamente se gli elettori bocceranno le riforme costituzionali nel referendum di ottobre, sebbene non crediamo che sia probabile". La politica monetaria della Bce, conclude Fitch, "ha supportato le condizioni di finanziamento del paese. Questo dovrebbe portare a una costante diminuzione delle spese per interessi nei prossimi anni". L'outlook stabile riflette, infine, un bilanciamento tra rischi al rialzo e al ribasso. (AGI)