Amsterdam - La porta per le alleanze nel settore dell'auto resta aperta da parte di Fiat Chrysler, anche se quella migliore "sui numeri" con General Motors "ora non e' possibile". Lo ha affermato l'a.d Sergio Marchionne, oggi durante la tornata assembleare che ad Amsterdam ha visto succedersi le riunioni di Cnh, Fca e Ferrari. Marchionne ha fatto anche il punto sul dividendo, quest'anno non distribuito, affermando che il gruppo potra' tornare a remunerare gli azionisti "quando avremo le risorse, forse anche prima del 2018". "La porta delle alleanze non e' mai stata chiusa - ha detto, tornando sul tema il giorno dopo l'accenno fatto dal presidente John Elkann nella lettera agli azionisti di Exor - ma quando accadra' molto probabilmente non ci saro' io perche' sara' in futuro. Quello che mi interessa, Gm, la migliore sui numeri, non puo' succedere adesso, quando succedera' saranno problemi di altri". Le case con cui studiare una possibile alleanza oltre a Gm sono "Ford, Toyota, Volskwagen, poi ci sono anche i coreani di Hyundai ma loro non si sposano". "Non c'e' nessuna accelerazione - ha ribadito Elkann - ma l'argomento rimane valido. Non ho dato indicazioni su tempi e modi, ho solo detto che se si devono fare certi sforzi bisogna farli con partner con dimensioni importanti. Poi ho constatato che i concorrenti guardano con entusiasmo ai cambiamenti tecnologici, sembrerebbe da quanto dicono che e' molto piu' interessante cavalcare le tecnologie che non produrre automobili. Ma c'e' un mercato importante, quello delle auto, che continuera' a essere importante, invece che guardare a queste novita' come se fossero concorrenziali all'auto, bisogna essere aperti e vederle in maniera positiva". Marchionne ha invece puntualizzato che sulla scelta del 'partner tecnologico' "che sia Google o altro non sara' un'esclusiva, sono scommesse pericolose, noi dobbiamo scegliere di rimanere aperti a tutti". I vertici Fiat hanno poi rassicurato i pochi azionisti presenti sul dividendo. "Chiediamo di portare pazienza - ha detto Marchionne - il nostro obiettivo e' di azzerare i debiti entro il 2018, e i dividendi sono legati al problema dell'indebitamento, man mano che scenderanno sara' piu' facile considerare il loro pagamento. Non siamo ancora in questa situazione, vi chiediamo di portare pazienza e di lasciarci operare nei prossimi mesi. Lo daremo quando avremo le risorse, puo' succedere anche prima del 2018".
L'assemblea ha sancito inoltre la definitiva uscita di Fiat da Rcs, attraverso l'assegnazione di azioni ai propri soci, effettiva dal primo maggio. "Questo meccanismo vi permettera' di diventare anche azionisti di Rcs - ha detto Elkann - faremo come per Ferrari, deciderete voi cosa fare, se tenere o vendere i titoli". "Abbiamo completato la dismissione di asset non strategici - ha aggiunto Marchionne - l'anno scorso e' stato difficile mettere insieme questo piano per riportare Fca a essere produttore puro di auto". Elkann ha precisato che Exor vendera' il suo pacchetto sul mercato, come gia' comunicato, e sull'Ops lanciata da Cairo si schiera con il cda Rizzoli, che ha giudicato inadeguato il prezzo offerto: "Abbiamo partecipato alla nomina di questo consiglio - ha detto - e riteniamo che si sia espresso in modo molto chiaro". Fca ha vissuto un anno "eccezionale, abbiamo superato tutti i target finanziari", e conferma gli obiettivi del 2016, con ricavi pari a 110 miliardi di euro, il risultato operativo adjusted di 5 miliardi di euro (4,8) nel 2015, l'utile netto adjusted di 1,9 miliardi (contro 1,7), il debito netto industriale a 5 miliardi di euro. Marchionne ha confermato l'impegno a eliminare la cassa integrazione entro il 2018, ribadendo che la produzione di motori ibridi "e' fondamentale e riguardera' la meta' della flotta entro il 2020". Quanto a Ferrari Marchionne ha detto che aumentera' "in modo graduale e organico" la propria produzione in futuro. "La domanda per le nostre auto e' robusta e in crescita - ha detto - noi sfrutteremo le opportunita' offerte dal mercato. Se le condizioni di mercato sono giuste considereremo l'aumento dei volumi di produzione in modo graduale e organico nei prossimi anni". L'a.d. della societa', Amedeo Felisa, resta nell'attuale posizione, a cui e' stato confermato dall'assemblea della societa', "poi decidera' lui cosa fare". "Felisa e' nel board - afferma - ora la scelta e' sua. Arriva un certo momento che uno vuol andare a fare qualcosa d'altro, Amedeo non e' vecchio ma ha diritto a decidere cosa vuol fare. Comunque avremo il suo appoggio, l'importante e' che faccia parte del consiglio e ci dia il suo contributo indirizzando i giovani, come un'eminenza grigia della tecnologia. In qualsiasi momento potra' decidere di andare via, poi il consiglio decidera' che fare quando il problema si porra'". In consiglio sono entrati John e Lapo Elkann, insieme al presidente Enel Maria Patrizia Grieco, uscita invece dal board Cnh. Quanto a quest'ultima, "e' pronta a cogliere le opportunita' che emergeranno per "cambiare la nostra dimensione di business e il portafoglio prodotti". "Il nostro bilancio e' sano - ha spiegato - abbiamo una posizione di leader in molti segmenti del nostro business e siamo preparati a prendere azioni definitive, quando ci sara' la possibilita' di cambiare la nostra dimensione di business e il portafoglio dei prodotti. Ci siamo preparati per il cambiamento nel ciclo del business e abbiamo adattato la nostra struttura di costi alle condizioni previste, siamo consci che le opportunita' emergeranno in questo periodo e rimaniamo attenti a coglierle quando ci si puo' rafforzare e creare valore". (AGI)