Roma - Tra sostegno e scetticismo. La proposta di Matteo Renzi di allargare il bonus da 80 euro alle pensioni minime trova il consenso dei sindacati che tuttavia chiedono anche tempo per capire quali siano le reali intenzioni del Governo e l'effettiva platea dei beneficiari. A scegliere la strada dell'ironia è la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso. "Lo mettiamo nel capitolo 'annunci' o nel capitolo 'siamo in difficolta''?", si chiede a margine di un convegno. "Le chiacchiere stanno a zero. Bisogna estendere il bonus di 80 euro e renderlo strutturale per tutti i pensionati", incalza il numero uno della Uil, Carmelo Barabagallo, che chiede a Renzi di spiegare a chi andrebbero questi soldi e cosa vuole fare per rendere strutturale il bonus". Anche la leader della Cisl, Anna Maria Furlan, si augura che "le parole del premier non siamo sempre e solo annunci. Riteniamo inoltre opportuno", aggiunge, "lavorare a un intervento di carattere più generale e strutturale per evitare che l'eccessiva segmentazione delle agevolazioni fiscali produca iniquità fra chi può beneficiare del bonus e chi ne resterebbe escluso".
80 euro alle #pensioni minime? Ancora annunci o c'e' la volonta' di aprire un tavolo di confronto su rivalutazione e riforma legge Fornero?
— Annamaria Furlan (@FurlanAnnamaria) 5 aprile 2016
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Sul fronte del Governo interviene il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e consigliere economico di Renzi, Tommaso Nannicini. "Gli 80 euro alle pensioni minime? E' un tema da approfondire. Non è una riforma delle pensioni, si tratta di alcuni accorgimenti per il sostegno delle pensioni bassi e sarà fatto da qui alla fine della legislatura, il 2018. I tempi non so prevederli. Non è la priorità. La visione deve essere d'insieme. A un certo punto arriveremo al tema di sostenere il reddito di pensioni molto basse", dice intervistato a 'Omnibus' su La7. Prima bisognerà però compattare la maggioranza. Secca è infatti la bocciatura della misura espressa dal sottosegretario all'Economia, Enrico Zanetti. "Senza un ordine di priorità si rischia di affiancare all'esasperato populismo dell'opposizione che affligge il nostro paese al populismo di governo di cui non abbiamo bisogno", sottolinea. Non scende nei dettagli il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. L'Italia, si limita a rilevare, ha varato "una delle più ambiziose riforme del sistema pensionistico, gli indicatori europei ci segnalano che il nostro è tra i migliori sistemi esistenti". E dunque, conclude, "eventuali interventi non possono che partire da questa considerazione". (AGI)