Roma - I project bond, "in particolare il modello italiano, stanno diventando uno strumento basilare per le infrastrutture e sempre piu' una diffusa opzione di finanziamento". E' quanto ha detto l'ex vice ministro alle Infrastrutture e trasporti, Mario Ciaccia, intervenendo alla prima giornata del seminario "Investimenti in infrastrutture in America Latina". "Di fronte alla necessita' - ha aggiunto Ciaccia - stimata dall'Ocse di ricostruire entro il 2030 adeguate infrastrutture transcontinentali per oltre 50 miliardi di dollari di investimento e al fatto che le risorse pubbliche si sono ulteriormente ridotte nel tempo - ha detto Ciaccia - sono indispensabili nuovi mezzi di finanziamento".
Nel sottolineare le positive caratteristiche del modello italiano di project bond, l'ex amministratore delegato di Banca infrastrutture e innovazione, ha osservato come proprio i project bond "rappresentano un'interessante evoluzione del fenomeno che ha visto negli ultimi vent'anni molti Paesi avere successo nello sviluppo di varie forme di partenariato pubblico-privato". "I project bond - ha detto ancora - si rivelano uno strumento formidabile per attrarre investimenti privati, questo piu' che mai in Europa dove i titoli sono sicuramente appetibili anche per il fatto che sono acquistabili in base al nuovo piano di 'qe' (quantitative easing, ndr). Per quelle opere che non sono realizzabili perche' il piano economico finanziario non e' in equilibrio - ha concluso Ciaccia - bisogna procedere alla definizione delle infrastrutture nella misura necessaria per realizzare cio' che diversamente sarebbe impossibile fare". Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, ha fatto presente che "gli investimenti in infrastrutture possono essere molto interessanti in questo momento storico perche' abbiamo un problema di bassa crescita e problemi dal lato della domanda". "Gli investimenti in infrastrutture - ha detto ancora l'economista - possono rappresentare uno stimolo per la domanda e per l'offerta e fare da traino al sistema economico". (AGI)