Roma - Droni made in Italy all'assalto dei mercati internazionali. Mentre in Italia il settore dei piccoli velivoli radiocomandati per usi civili professionali sembra rallentato dalle limitazioni normative, il comparto dei grandi droni per applicazioni governative, soprattutto per difesa e sicurezza, e' caratterizzato da un notevole fermento. Importanti aziende aeronautiche italiane sono attualmente impegnate nello sviluppo di macchine volanti sofisticate, che hanno gia' suscitato interesse in tutto il mondo. Se ne è parlato alla conferenza "Droni e sicurezza", che si è svolta a Roma.
Al centro dell'incontro, il "P.1HH HammerHead" di Piaggio Aerospace, il "Targus" di Tecnam e il "SD-150 Hero" di Sistemi Dinamici, oltre che il programma per l'"Airport Test Bed", la nuova struttura nazionale per la sperimentazione dei droni a Grottaglie (Taranto). Il "P.1HH HammerHead" e' un velivolo a pilotaggio remoto derivato dal bimotore executive "P.180 Avanti" e puo' svolgere missioni di ricognizione e sorveglianza. L'Aeronautica Militare ha firmato un accordo con Piaggio Aerospace per la fornitura di sei velivoli e di tre stazioni di controllo. Nei giorni scorsi, e' stato anche annunciato un contratto per la fornitura di otto "P.1HH" alle Forze Armate degli Emirati Arabi Uniti. Il "Targus" e' invece basato sulla cellula del bimotore "P2006T", costruito a Capua dalla Tecnam e rielaborato dalla societa' spagnola Indra per missioni di ricognizione marittima e intelligence. L'impiego del "Targus" e' stato sperimentato con successo dalla Guardia Civil spagnola. L'"SD-150 Hero" ha la struttura di un piccolo elicottero ed e' stato sviluppato da Sistemi Dinamici, la joint-venture tra IDS e la Divisione elicotteri di Finmeccanica (ex-AgustaWestland). La Croce Rossa Italiana ha un accordo per collaborare alla sperimentazione dell'"Hero", che in futuro pensa di utilizzare in missioni internazionali per situazioni di emergenza e catastrofi. (AGI)